MA NON LO DICONO A GENITORI E PROF; IL 14% DEI CASI A SCUOLA
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 20 mag. - Sanno cos'e' e
tendono a difendersi e a parlarne con gli amici, ma non
denunciano e non sanno nemmeno che gia' a 14 anni si e'
perseguibili penalmente. Una cosa e' certa, gli insegnanti, in
primis e i genitori poi sono gli ultimi a venire a conoscenza
degli eventuali episodi di cyberbullismo subiti dai figli. Anche
perche' non controllano le attivita' virtuali dei ragazzi e
semmai si limitano a rimproverarli perche' passano troppo tempo
al telefonino o al computer. Lo hanno scoperto il Corecom e il
difensore civico dell'Emilia-Romagna mettendo a punto un report
sull'uso sicuro del cellulare e di internet con interviste a
2.000 studenti tra i 14 e i 18 anni in 24 scuole di quattro
province (Bologna, Ferrara, Piacenza e Rimini).
I risultati mostrano che il 30% degli intervistati conosce il
bullismo elettronico perche' e' capitato a un amico, il 9%
perche' lo ha subito, il 18% perche' gli e' stato raccontato,
l'8% ne ha sentito parlare da tv o web. Alla fine solo il 32% non
sa cos'e'.
Degli episodi che i ragazzi conoscono, il 13,9% si e'
verificato a scuola, il 59% lontano dalle aule, il 26% tanto a
scuola che fuori. Solitamente viene colpita una sola persona (85%
dei casi), piu' facilmente se femmina e vengono usati gli sms o
le chat per mandare messaggi violenti, volgari o mirati a
rovinare la reputazione. I 'persecutori' sono prevalentemente
maschi e nel 38% sono compagni di classe, oppure amici (20%), nel
18% ex 'fidanzatini'. Solo il 15% dei ragazzi che subiscono
cyberbullismo non lo dicono a nessuno. Il 52% ne parla con gli
amici, il 24% coi compagni, il 28% coi genitori; solo il 7,4% coi
prof. E poi si reagisce: il 50% affronta direttamente il
'molestatore', il 13,7% cambia numero, il 13,6% chiude il blog o
il profilo, il 18% cambia compagnia, il 14,8% rome amicizie
importanti, solo il 38,6% ignora la cosa aspettando che passi.
(WEl/ Dire)