(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 mag. - E' un fenomeno in
crescita, di pari passo con l'aumento di pubblicazioni on line di
tesi di laurea, quello di "copiare" lavori gia' fatti da altri,
un modo come un'altro per fare bene, prima e in fretta. Peccato
che la legge considera tale comportamento come reato di plagio,
oltre al fatto che al termine di un percorso di studi
qualificante come il corso di laurea , la tesi rappresenta il
coronamento degli anni trascorsi a studiare, un primo tassello al
curriculum cosi' necessario nel mondo del lavoro. Il problema e'
stato reso evidente dalla Corte di Cassazione, che con sentenza
delle Terza sezione penale ha voluto lanciare l'allarme, a
proposito di una tesi di laurea copiata a Cagliari da una
studentessa di medicina. Il caso era finito davanti al Tribunale
di Cagliari che aveva disposto l'annullamento del diploma di
laurea della giovane, ma la Cassazione ha revocato tale decisione
per una inesattezza nella procedura dei giudici, censurando pero'
il comportamento della dottoressa: "La redazione di una tesi di
laurea contenente la mera trasposizione grafica di altro
elaborati di diverso autore con alcune correzioni e l'aggiunta di
minimi elementi di novita', senza alcun frutto di personale
elaborazione o, comunque, di valutazione critica della fonte
utilizzata, configura il reato punito dalla legge 475 del 1925?
In tale contesto, del resto, il copia - incolla in Usa puo'
costare l'espulsione ed e' facilmente identificabile mediante un
software, chiamato "turn it in", con cui e' possibile confrontare
tutti i paragrafi scritti dagli studenti, con quelli che si
trovano in rete.
(Wel/ Dire)