(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 mag. - "Ora basta, parlo io".
Mariagrazia Dardanelli e' il dirigente scolastico dell'Istituto
d'Arte Roma II di via del Frantoio, divenuta famosa in queste ore
per aver sospeso una intera classe (una seconda) "colpevole di
essersi rifiutata di svolgere i test Invalsi". Almeno e' questo
di cui viene accusata. Una realta' dei fatti che contrasta con
quanto, invece, il dirigente spiega essere successo: "Hanno
mancato di rispetto ai loro insegnanti, si sono impuntati, ci
hanno accusati di averli ingannati. E non potevo non
intervenire". Semplice l'accusa da parte della dirigente: per due
mesi gli studenti hanno preparato il test e poi, di punto in
bianco, si sono rifiutati.
"Per tutto il tempo hanno lavorato con i propri insegnanti-
spiega la professoressa Dardanelli all'agenzia Dire- E poi hanno
deciso improvvisamente di non farlo, appellandosi al fatto che
non era anonimo. In realta' lo e' e totalmente: c'e' un codice
che permette soltanto a noi di capire a chi e' attribuito. Cosi'
gli insegnanti si sono trovati di fronte a un blocco di questo
tipo. Quando sono intervenuta per chiedere spiegazioni mi hanno
detto 'Voi ci avete ingannati, voi non ci avete detto la
verita''. Sapevano da due mesi di questo test, che noi facciamo
dal 2003, inzialmente previsto per le classi prima e terza e da
quest'anno allargato alla seconda. Le scuole e' giusto che siano
valutate".
Oltre alla classe 'sospesa' anche altri studenti sono stati
puniti: "Alcuni hanno annullato i test cancellando i codici e non
va bene. Sono sei le seconde in questo istituto, ma i problemi li
abbiamo avuti solo con loro".
Il dirigente, anche attraverso l'intervista alla Dire, tende
comunque una mano ai ragazzi: "Sono comunque giovani, hanno 15-16
anni, si sono forse lasciati trascinare- ha detto- Ho fatto loro
l'esempio di chi viene abbandonato sull'altare, potevano pure
assentarsi e come motivazione potevano pure scrivere che non
volevano fare il test.
Invece si sono impuntati e hanno mancato di rispetto".
Ed e' proprio questo che non e' andato giu' alla preside: "Non
e' il fatto di non aver voluto fare i test- sottolinea- ma il
modo. Oggi la situazione e' molto piu' tranquilla, sono venuti
alcuni dei genitori, 5 o 6, a chiedere spiegazioni (gli studenti
sono in tutto 22-23, ndr). La sanzione e' una sospensione di 3
giorni con obbligo di frequenza e sappiamo bene che e' solo un
segnale, che dal punto di vista della valutazione non avra' un
peso. Anche perche' per avere un 5 in condotta si devono fare
cose ben piu' gravi. Con i genitori ci siamo lasciati con
tranquillita', anzi hanno capito e mi hanno anche ringraziata per
come gestiamo la scuola. Che non credo ne uscira' bene visto
l'andamento dei test".
La preside chiude poi con una battuta: "La Gelmini mi adorera'
visto che ormai saro' diventata la piu' strenua difesa dei test
Invalsi...".
(Wel/ Dire)