ULTIMI IN EUROPA PER VOLONTARIATO, E MOLTI VANNO A VOTARE
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 mag. - Solo il 38% dei
giovani italiani e' disposto a recarsi altrove, a spostarsi in un
altro paese europeo, per lavorare. È quanto emerge dall'ultima
indagine condotta da Eurobarometro, il servizio della Commissione
europea che misura ed analizza le tendenze dell'opinione pubblica
negli stati membri. L'indagine e' ovviamente condotta su tutti i
giovani europei, oltre la meta' dei quali (il 53%) e' pronta a
lasciare il proprio paese natale. Nel particolare, il 24% e'
disponibile per un periodo limitato, il 14% a lungo.
Tornando all'Italia, un altro passaggio dell'indagine riguarda
quei giovani che hanno ricevuto prestiti o borse di studio
nazionali o regionali per finanziare il loro periodo all'estero.
Nel caso dell'Italia, quelli che si sono avvalsi di questo
strumento sono il 14%. Ma i giovani italiani sono in linea con
quelli del resto d'Europa per quello che riguarda l'iscrizione ad
una qualsiasi organizzazione, che sia una associazione sportiva,
a un club giovanile o a una organizzazione culturale. In Europa,
infatti, si parla di una media del 46%, nel particolare
dell'Italia la percentuale sale al 48%. Appena sotto la media,
invece, il dato relativo alla porzione di giovani "che hanno
trascorso un periodo all'estero per ricevere una formazione o
un'istruzione". In Europa si arriva al 14%, in Italia non si va
oltre il 12%.
Ma i giovani italiani sono gli ultimi in Europa in quanto a
volontariato. Se circa un quarto di quelli del Vecchio
Continente, il 24%, ha affermato di aver partecipato a una
attivita' organizzata di volontariato nei 12 mesi precedenti
l'indagine, conferma di averlo fatto appena il 13% degli italiani
ovvero il dato piu' basso tra tutti i paesi. Decisamente piu'
alto il dato relativo alla partecipazione dei giovani alle
elezioni politiche: in media in Europa ha risposto positivamente
il 79%, in Italia il dato raggiunge il 71%.
Spiega Androulla Vassiliou, commissaria europea responsabile
per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventu':
"L'indagine mette in evidenza l'interesse dei giovani a lavorare
all'estero. Questa e' una buona notizia per l'Europa!
Sfortunatamente pero' questo loro desiderio si scontra con troppi
ostacoli. È necessario facilitare lo studio, la formazione e il
lavoro dei giovani all'estero e sensibilizzarli in merito ai
contributi finanziari disponibili attraverso i programmi dell'Ue,
come Erasmus, che possono dar loro un primo assaggio della vita
fuori dal proprio paese. Due delle principali sfide cui ci
troviamo confrontati oggi sono la disoccupazione giovanile e la
bassa crescita economica: una maggiore mobilita' degli studenti e
dei lavoratori contribuisce alla soluzione del problema".
(Wel/ Dire)