(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 mag. - Sono 335.000
dall'inizio dell'anno, 7.304 solo nel mese di aprile, i nuovi
siti pedofili rilevati e segnalati da Telefono Arcobaleno
nell'ambito della propria attivita' di monitoraggio della rete.
La quasi totalita' dei siti pedofili e' ospitato da server
europei (71%) e nordamericani (23%) con percentuali in continua
crescita rispetto all'anno precedente; in netto aumento anche il
coivolgimento dei paesi asiatici.
Si confermano prevalentemente europei anche i clienti che
alimentano il mercato della pedofilia on line, il 5% dei quali e'
di nazionalita' italiana. Questi i primi dati che emergono
dall'ultimo rapporto mensile pubblicato oggi dall'Osservatorio
Internazionale sulla pedofilia on line, che testimoniano la
crescita esponenziale del mercato pedopornografico sulla rete (+
120%). L'analisi dei dati giudiziari relativi a un campione di
soggetti di nazionalita' italiana, incriminati per i reati di
produzione, detenzione e scambio di materiale pedopornografico
sul web nell'arco di nove anni (2001-2009), consente di ricavare
informazioni precise sul profilo del pedofilo in rete, con
un'attenzione particolare alla dimensione geografica. Si tratta
di soggetti di genere maschile, prevalentemente incensurati (95%)
di eta' compresa tra i 20 e i 39 anni (6 casi per 100.000
abitanti), appartenenti a tutti i livelli socio economici e di
istruzione, generalmente ben integrati nel contesto familiare e
sociale.
Rispetto al luogo di residenza, emerge che i pedofili on line
sono presenti in tutte le regioni, con percentuali variabili che
riflettono, nella maggior parte dei casi, la diversa densita' di
popolazione: sono Lombardia, Veneto, Sicilia, Emilia Romagna e
Lazio le prime cinque regioni che, insieme, concentrano piu'
della meta' degli indagati (57%).
Emerge una differenza significativa rispetto alla tipologia di
centro abitato: la maggior parte dei pedofili on line risiede in
comuni non capoluogo (66%) e non litoranei (69%).
"Queste informazioni - dichiara Giovanni Arena, presidente di
Telefono Arcobaleno - testimoniano la scarsa visibilita' sociale
della pedofilia, con la conseguente difficolta' di individuare i
colpevoli attraverso i tradizionali sistemi di indagine e di
mobilitare le opportune azioni di contrasto ". "I soggetti
preposti alla tutela dell'infanzia - conclude Arena - sono
chiamati allora a utilizzare al meglio le potenzialita' della
rete, indirizzando ogni possibile sforzo verso attivita' di
prevenzione e intervento che siano realmente efficaci". Il
Rapporto completo e' disponibile nel sito internet di Telefono
Arcobaleno (www.telefonoarcobaleno.org).
(Wel/ Dire)