STUDIO USA PUBBLICATO SU 'ARCHIVES OF GENERAL PSYCHIATRY'
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 mag. - Uno studio finanziato
dal National institute on drug abuse (Nida) e pubblicato
recentemente sulla rivista 'Archives of General Psychiatry', ha
dimostrato con alcuni studi di Pet (Tomografia ad emissione di
positroni) che trovarsi in un ambiente chiuso assieme ad una
persona che fuma puo' evocare il desiderio di fumare (craving) in
chi gia' consuma abitualmente nicotina, ma anche in chi non ha
mai fumato. La causa di questo fenomeno dipende dalla
sensibilizzazione del cervello alla nicotina anche con il fumo
passivo, per il coinvolgimento dei recettori cerebrali
normalmente attivati dalla diretta esposizione alla nicotina.
Precedenti ricerche hanno dimostrato che l'esposizione passiva
al fumo durante l'infanzia aumenta la probabilita' della
dipendenza dal fumo durante l'adolescenza e rende piu' difficile
smettere di fumare poi da adulti. Il fumo passivo agisce quindi
sul cervello promuovendo comportamenti di dipendenza dalla
nicotina. Secondo la direttrice del Nida, N. Volkow,
l'esposizione passiva e cronica al fumo di sigaretta innalza i
livelli di nicotina nel tessuto encefalico aumentando cosi' la
vulnerabilita' della persona alla dipendenza dal fumo. Gli studi
di neuroimmagine suggeriscono come delle corrette campagne di
prevenzione debbano evitare l'esposizione al fumo in spazi chiusi
o vicino ai bambini. Il fumo passivo nuoce gravemente alla salute
soprattutto dei giovani ragazzi provocando infezioni respiratorie
e asma, addirittura morte improvvisa nei bambini. Basti pensare
che almeno 50.000 morti all'anno sono attribuibili ai danni
provocati dal fumo passivo.
(Fonte: www.droganews.it)
(Wel/ Dire)