(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 10 mag. - "Sulla valutazione non
si torna indietro. E' il punto di partenza per avere una scuola
migliore. In tutti i paesi piu' avanzati funziona cosi'". Il
ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervistata dal
Messaggero, ribadisce la propria convinzione nei test Invalsi che
prenderanno il via oggi e che sono previsti fino a venerdi' 13.
Non avranno pero' vita facile, sono infatti previste proteste da
Cobas, studenti, genitori.
Ribadisce il ministro: "Bisogna avere il coraggio di cambiare.
Perche' senza la valutazione non e' possibile verificare la
qualita' del sistema, capire le criticita', apportare
miglioramenti. Quelli che boicottano i test sono in pochi. Solo
alcuni sindacati piu' radicali sono contrari. Ma non voglio fare
polemica, andare allo scontro". Ma soprattutto secondo la Gelmini
"i test dell'Invalsi servono innanzitutto agli stessi docenti a
cui mettiamo a disposizione uno strumento per fare meglio. E
comunque sulla valutazione hanno lavorato tutti i ministri
dell'Istruzione dall'autonomia scolastica in poi, senza
differenze fra destra e sinistra. È evidente che questa e'
un'esigenza trasversale".
L'applicazione degli Invalsi, comunque, prevede novita' per il
futuro: "Vogliamo estenderne l'uso e dall'anno prossimo
intendiamo portare la prova nazionale anche alla maturita', cosi'
come e' gia' accaduto all'esame di terza media". E poi una "prova
oggettiva all'esame di Stato serve anche per mettere un freno a
quella esplosione ingiustificata di 100 e lode che si registra
ogni anno con distribuzioni anomale sul territorio. Mentre, altra
novita', sempre dal 2012, vogliamo introdurre all'esame di terza
media una prova nazionale di inglese che affianchera' quelle che
gia' ci sono per italiano e matematica".
E non solo, visto che si vuole "estendere il test ad altre
materie anche al di fuori degli esami. Pensiamo di cominciare
dalle scienze nella scuola primaria". Gli studenti delle
superiori, infine, devono compilare un questionario con dati
personali: "Violazioni della privacy? I risultati dei test
Invalsi vengono trattati in modo statistico, aggregato,
utilizzando procedure definite in un codice per il trattamento
dei dati, sottoscritto col garante della privacy. Gli studenti e
le famiglie non hanno nulla da temere".
10 maggio 2011
(Wel/ Dire)