"VIGILEREMO SULL'APPLICAZIONE SEGNALANDO OGNI STORTURA"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 10 mag. - Una legge "buona nelle
intenzioni" ma "troppo timida". L'Unione delle camere penali
commenta cosi' la pubblicazione in Gazzetta ufficiale delle norme
a favore delle detenute madri: "Ci auguriamo che il governo - si
legge in una nota dell''Osservatorio carceri' dell'Ucpi -
realizzi al piu' presto le strutture che consentano
effettivamente alle madri detenute di poter allevare i propri
bambini in un luogo che non sia il carcere e che la magistratura
di sorveglianza applichi tali misure tenendo conto che in gioco
vi sono valori costituzionalmente garantiti quali la tutela della
maternita` e dell'infanzia". In tal senso l'Ucpi "vigilera'
affinche' il governo e la magistratura diano effettiva attuazione
alla legge segnalando ogni stortura e inadempienza".
Secondo i penalisti, "il richiamo in legge a 'esigenze
cautelari di eccezionale rilevanza' non meglio specificate
rischia di vanificare i benefici, soprattutto nei confronti dei
soggetti piu' deboli, con la paradossale conseguenza di vedere
detenuti bambini sino ai sei anni di eta'".
L'Unione delle camere penali, inoltre, lamenta il rinvio al
2014 della realizzazione degli istituti a custodia attenuata per
madri (al momento esiste solo l'Icam di Milano) e l'esclusione
dal beneficio delle condannate per i delitti piu' gravi
"riproponendo ancora una volta lo schema del doppio binario. Tale
limite appare decisamente grave- sottolineano i penalisti-
laddove si vorrebbe tutelare il minore e favorire il rapporto
madri e figli, cosa che dovrebbe avvenire a prescindere dal
titolo di reato".
(Wel/ Dire)