(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 mag. - "Chi e' nato in Italia,
o chi vi ha compiuto un ciclo di studi, deve poter diventare
cittadino italiano prima di compiere diciotto anni". Cosi'
Gianfranco Fini intervenendo, a Montecitorio, al Convegno 'Quando
la Patria non e' la terra dei padri', in occasione della
pubblicazione del Rapporto di 'Save the Children Italia'.
"E questo- sottolinea- affinche' la sua condizione giuridica
corrisponda al sentimento del suo cuore. Affinche' egli non
trascorra gli anni cruciali della sua formazione umana e civile
nella condizione dello straniero o, in qualche caso,
dell'emarginato, del diverso".
Affinche', soprattutto, continua il presidente della Camera,
"l'Italia sia da lui percepita come la comunita' civile e
politica nella quale trovare opportunita' e diritti, ovviamente
onorando doveri e garantendo impegno". Per Fini, "condizione
essenziale per la conquista della cittadinanza politica e' la
garanzia della cittadinanza sociale, che vuol dire accesso ai
servizi pubblici, con particolare riferimento, visto che parliamo
di giovani, al diritto allo studio".
La terza carica dello Stato osserva che "nessuno puo' togliere
a questi 572 mila nati in Italia il diritto di sentirsi, come
effettivamente si sentono, cittadini italiani. Perche' questi
ragazzi e questi bambini frequentano, o si apprestano a
frequentare, le nostre scuole. Perche' questi ragazzi e questi
bambini parlano lo stesso dialetto delle citta' italiane in cui
abitano, tifano per le squadre di calcio locali, respirano lo
stesso clima politico, culturale e sociale dei loro coetanei nati
da famiglie italiane". E ovviamente, "lo stesso discorso vale
anche per quegli altri ragazzi che compiono il loro percorso di
formazione nelle nostre citta' e nelle nostre scuole pur essendo
arrivati da piccoli nel nostro Paese".
Fini conclude: "E' fondamentale che il percorso formativo
prosegua anche dopo la scuola dell'obbligo, in modo da consentire
a questi ragazzi un completo inserimento nel nostro tessuto
sociale e produttivo; e in modo da permettere anche alla
comunita' nazionale di avvalersi appieno delle riserve di
intelligenza e creativita' presenti in questa generazione di
nuovi italiani".
(Wel/ Dire)