IMMIGRATI, CAMPAGNA "L'ITALIA SONO ANCH'IO" A BOLOGNA
MARZOCCHI: ORA TERRENO FERTILE PER CAMBIAMENTO, POSSIAMO FARCELA
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 29 lug. - "Se i diritti degli
stranieri in Italia sono inferiori per colpa di una legge
nazionale, non possono bastare gli sportelli anti-discriminazione
dell'Emilia-Romagna: dobbiamo intraprendere una battaglia
politica e culturale che porti a un'uguaglianza sostanziale".
L'assessore regionale alle Politiche sociali, Teresa Marzocchi,
esprime cosi' il suo appoggio alla campagna "L'Italia sono
anch'io", che a settembre partira' anche a Bologna. L'iniziativa
e' promossa a livello nazionale da numerose organizzazioni della
societa' civile, tra cui Arci, Acli, Cgil, Libera, Caritas, Cnca,
ed e' rivolta a chiunque desiderasse aderire, condividendone gli
scopi e partecipando alla raccolta firme per proporre due leggi a
iniziativa popolare. "L'Emilia-Romagna ha una responsabilita'
particolare verso gli stranieri- prosegue Marzocchi- perche' e'
una regione in cui i servizi a loro dedicati e quelli per gli
italiani sono di pari qualita'". Ma, a suo parere, se questa
campagna fosse nata anche solo sei mesi fa, sarebbe stato molto
piu' difficile, forse impensabile farcela.
"Dopo la manifestazione del 13 febbraio e i risultati di
amministrative e referendum- spiega- forse ora anche questa
'sfida impossibile' puo' essere vinta". La 'sfida' consiste nel
raccogliere le 50.000 firme necessarie a presentare le due
proposte di legge promosse dalla campagna. La prima si occupa
delle norme relative all'acquisizione della cittadinanza
italiana: allo stato attuale, secondo il dettato della legge 91
del 1992, i ragazzi nati e cresciuti in Italia da genitori
stranieri sono da considerare anch'essi stranieri finche'
minorenni. Al compimento dei 18 anni, i ragazzi hanno un anno per
presentare un'apposita richiesta, il tutto a condizioni gravose e
in alcuni casi difficili da soddisfare.
La proposta di legge introdurrebbe il principio dello "ius
soli": chi nasce su territorio italiano da almeno un genitore
legalmente presente acquista automaticamente la cittadinanza.
Inoltre i minori stranieri giunti in Italia entro il decimo anno
di eta', sempre secondo la proposta di "L'Italia sono anch'io",
avrebbero 2 anni di tempo per presentare domanda una volta
compiuti i 18 anni.
La seconda proposta di legge della campagna vuole cambiare le
norme sulla partecipazione attiva e passiva alle elezioni
amministrative, conferendo agli stranieri in possesso di titolo
di soggiorno da cinque anni l'elettorato attivo e passivo; la
possibilita' cioe' di votare e di candidarsi. "Non e' giusto che
persone che contribuiscono concretamente al benessere del nostro
Paese e che pagano con le loro imposte ben il 12,5% delle
pensioni attualmente erogate ai nostri anziani non possano
nominare i propri rappresentanti o essere eletti a loro volta" ha
detto Matteo Iori di Cnca. La proposta riprende il testo di un
progetto di legge elaborato dall'Anci nel 2005, che metterebbe
finalmente in atto un principio contenuto nella convenzione di
Strasburgo del 1992. Questo accordo internazionale si occupa in
generale della partecipazione degli stranieri alla vita pubblica,
ma non e' mai stato ratificato dall'Italia proprio per quel che
riguarda le norme del capitolo C, ovverosia quelle sul diritto di
voto agli stranieri. (Dires - Redattore sociale)
(Rer / Dire)
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