LAMPEDUSAINFESTIVAL, VINCE VIDEO SULLA SCUOLA PISACANE
PROTAGONISTA ROMA, CON LA SUA MULTIETNICA PERIFERIA
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 26 lug. - La scuola elementare
Carlo Pisacane di Roma, nel quartiere di Torpignattara, torna
protagonista e vince la terza edizione del "LampedusaInFestival -
L'incontro con l'altro, Festival delle migrazioni e del recupero
della storia orale". Il concorso internazionale, che ha raccolto
oltre 150 opere cinematografiche di storie, incontri, vissuti, ma
anche flussi migratori e culture che appartengono al bacino
Mediterraneo, si e' concluso sabato 23 luglio e ha premiato,
nella sezione "Approdo e speranza", il video dei romani Lucio
Arisci e Federtica Betta "Ne' piu' ne' meno: La scuola Pisacane".
Primo invece per la sezione "Le storie", il video di Giuseppe
Marco Albano "Stand by me". Secondi classificati, nelle
rispettive categorie di "Approdi e speranze" e "Le storie":
"Shukri, una nuova vita" di Rossella Schillaci e "Arturo torna
dal Brasile" di Marco Antonio Pani.Organizzato in due sezioni,
"Approdo e speranze" e "Le storie", con il coordinamento
artistico di Luca Vullo, il concorso ha selezionato dodici opere
(sei per sezione) proiettate poi tra il 19 e il 3 luglio, nel
corso delle serate del Festival.
Roma, la sua multietnica periferia e la scuola come laboratorio
d'eccellenza della citta' che verra' e' il cuore del video
vincitore: un vissuto quotidiano tra le sfida del futuro
multietnico e la difficolta' di capirlo e farlo proprio. Sullo
sfondo, l'ostinata tenacia di insegnanti e coordinatori
scolastici, la capacita' di capire e affrontare la diversita' dei
romani "doc", l'ostilita' di frange estremiste, la gioia diffusa
degli alunni bambini tra una corsa in corridoio e tante mani
alzate in aula. Una storia di speranza quella di "Ne' piu' ne'
meno: La scuola Pisacane" (Arisci, Betta) e bene ha fatto la
giuria a premiare con il primo posto.
Il secondo, invece, e' stato vinto da una giovane Rossella
Schillaci con "Shukri, una nuova vita". Cosa significa per una
donna somala sola affrontare il mare, lasciare i propri figli in
mano ad una vecchia madre e sbarcare in Italia? Cosa significa
rendersi conto che lavorare non e' cosi' automatico? Cosa
significa doversi giustificare con la famiglia d'origine perche'
i soldi sperati con il lavoro in Italia, in Somalia non arrivano?
Coraggio, forza, ma anche tanta solitudine fanno di Shukri un
eroe moderno e metropolitano: un'identita' che piano piano si
ritrova tra i corsi di badantato organizzati dalla locale
parrocchia e una corsa in autobus per tornare a casa.
Per la sezione "Le storie", infine, vince "Stand by me" di
Giuseppe Marco Albano: un video che mette insieme una graffiante
e ironica comunicazione pubblicitaria con l'uso molto meridionale
di "preoccuparsi" di dove e come si sara' sepolti. Il casting
delle "piangenti", la scelta di un attempato cantante da piano
bar , l'allegra vedova un po' mantide un po' diva e poi lui, il
manager che progetta grandi opere dove "riposare in pace". In
giacca e cravatta, sullo sfondo di una Basilicata in fiore e di
un cantato e ballato Stand by me, e' lui ad invitare tutti a
braccia aperte: "Venite a morire a Matera".
Secondo premio infine al cagliaritano Marco Antonio Pani che con
"Arturo torna dal Brasile" ripercorre la storia personale e
bizzarra dell'algherese Arturo Usai. Medico dentista algherese,
ma anche cineasta, Arturo dopo la seconda guerra mondiale emigra
in Brasile, a Rio De Janeiro, e partecipa filmando alla
costruzione della nuova capitale Brasilia. Il documentario
racconta i 13 anni di emigrazione di Arturo. Che vita trovo' in
Brasile? Che Sardegna ritrovo' al suo ritorno nel 1961? Un video
che lega emigrazione e famiglia, ma anche avventura e amicizie.
Un linguaggio nuovo, dunque, quello del LampedusaInFestival:
capace di parlare al futuro, ma anche di riflettere sul passato.
Un'isola, quella di Lampedusa, che sembra accogliere questo
spirito: porta d'Europa per tanti popoli in cammino, ponte di
collegamento tra il nord e il sud del mondo, luogo dove
tradizione e innovazione si incontrano. Al di la' di ogni
possibile differenza.
(Wel/ Dire)
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