ACCORDI IN MATERIA DI CONTRASTO ALLE TOSSICODIPENDENZE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 26 lug. - "Salvaguardare la
salute e la sicurezza dei cittadini e non accedere a nessuna
politica di liberalizzazione della droga che otterrebbe effetti
totalmente contrari ai primi due obiettivi". Sono questi, secondo
il sottosegretario con delega alle politiche antidroga Carlo
Giovanardi, gli obiettivi individuati dagli accordi tra Stati
uniti e Italia in materia di contrasto alle tossicodipendenze
presentati questa mattina durante una conferenza stampa tenutasi
a Palazzo Chigi alla presenza del sottosegretario Gianni Letta,
il capo Dipartimento politiche antidroga Giovanni Serpelloni, il
direttore del National Institute on Drug Abuse (Nida) Nora Volkow
e Kevin Sabet, consigliere presso l'Ufficio della Casa Bianca per
le politiche nazionali di controllo della droga (Ondcp).
L'accordo, spiega il Dipartimento, favorira' lo svolgimento di
ricerche per migliorare la diagnosi, il trattamento dell'uso di
droga e la dipendenza, sviluppando delle aree che comprendono la
ricerca, la diagnosi precoce, lo screening, il trattamento e gli
interventi brevi per disturbi da dipendenza soprattutto tra
adolescenti e giovani adulti. Un accordo, ha spiegato Serpelloni,
che nasce da un impegno di oltre due anni per "costruire un
network nazionale con programmi di ricerca di estremo interesse
nell'ambito delle neuroscienze. E' fondamentale incentivare il
contatto e la condivisione di collaborazioni tra ricercatori per
rendere sempre piu' efficaci gli interventi terapeutici".
"Abbiamo registrato che tra i governi c'e' perfetta identita'
di vedute su come portare avanti questa battaglia di contrasto
alle tossicodipendenze - ha affermato Giovanardi -, soprattutto
per quanto riguarda la riduzione della domanda interna e il
recupero dei tossicodipendenti. Siamo assolutamente convinti che
attraverso queste azioni sia possibile avere grandi successi
soprattutto perche' saranno fondati sulla ricerca scientifica e
su dati incontrovertibili sui danni che le droghe provocano". Il
problema droga, ha ricordato Giovanardi, "e' il piu' grave
registrato a livello mondiale per la destabilizzazione di interi
paesi dell'America latina, per i riflessi che ha in Africa, per
il terrorismo internazionale, per le mafie internazionali e
italiane che accumulano capitali ingenti sulla droga. Una
battaglia fatta per rendere piu' sicuro il mondo". Un "problema
critico", ha aggiunto Sabet, "che ha ripercussioni che riguardano
sia la salute che la sicurezza pubblica. Per poter ottenere
questi risultati e' importante condividere le informazioni
scientifiche, le migliori pratiche, le politiche basate sulle
evidenze per avere le migliori politiche per ridurre il costo di
vite umane che questo problema comporta".
Porte chiuse a qualsiasi tipo di liberalizzazione anche dagli
Stati uniti. "La posizione dell'amministrazione Obama e' chiara -
ha chiosato Sabet -. Siamo assolutamente contrari a qualsiasi
tipo di legalizzazione. Alcuni giorni fa il presidente Obama ha
ribadito che non c'e' assolutamente alcuna disponibilita' e
volonta', ne' e' previsto nulla all'interno del programma
dell'amministrazione riguardo alla liberalizzare l'uso di
qualsiasi sostanza. La liberalizzazione porterebbe ad un aumento
dell'uso e della disponibilita' e delle conseguenze cosi' come e'
stato possibile riscontrare con l'alcolismo, col tabagismo, con
l'utilizzo di farmaci su prescrizione che sono appunto quasi
legali che hanno portato a tutta una conseguenza di abusi".
(Wel/ Dire)