VIDEO HARD, LEGA: VIETARE I CELLULARI IN CLASSE
GOISIS: PIÙ SEVERITÀ, DA VALUTARE UNA LEGGE E ISPETTORI MINISTERO
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 26 lug. - Spogliarelli e sesso
in aula (anche durante la lezione) ripresi con i cellulari.
Ragazzini che si riprendono a scuola con i telefonini, si
scambiano i video e li vendono in rete. La video inchiesta del
Corriere.it riporta all'attenzione il problema dei minori e di un
rapporto sempre piu' precoce col sesso che passa attraverso web,
social network e videoriprese. Per la parlamentare della Lega,
Paola Goisis , servirebbe "piu' severita', magari intervenendo
per legge con un divieto di cellulari durante gli orari di
lezione, e inviando gli ispettori del ministero per capire come
mai gli studenti non hanno la giusta vigilanza degli insegnanti".
Interpellata dalla 'Dire', la capogruppo del Carroccio in
commissione Cultura e Istruzione della Camera, spiega: "Forse
servirebbe un'indagine del ministero per capire come mai i
ragazzi abbiano il tempo per fare queste cose. Penso che per
farli non bastino i pochi attimi per andare in bagno. Per fare
quei video hard vuol dire che hanno una certa liberta'".
Poi sottolinea che "se il fenomeno diventasse diffuso e tra
gli adolescenti si affermasse il concetto che fare questi video
e' normale, allora si dovrebbe pensare anche a un intervento
legislativo, con una legge che vieti l'uso dei telefonini a
scuola. In questi casi bisogna essere severi". E ricorda che
"quando ero insegnante, io facevo mettere i cellulari sulla
cattedra, anche quando gli alunni mi dicevano che erano gia'
spenti. Qualcuno dice che non si puo' impedire il cellulare in
classe perche' gli studenti devono essere reperibili per la
famiglia. Ma sono a scuola- osserva la deputata- piu' reperibili
di cosi?".
La vicenda per Goisis dimostra comunque che "i nostri ragazzi
stanno perdendo i valori" che, anzi, "si stanno imponendo dei
disvalori. La scuola dovrebbe prenderne coscienza e non chiudere
gli occhi. Siamo arrivati al punto che gli si dice che essere gay
e' normale. Gli insegnanti tornino ad avere, non autorita', ma
autorevolezza. E forse servirebbe anche una figura fissa dello
psicologo nelle scuole".
Tornando sulla questione ispezioni, l'esponente della Lega
conclude: "Un'indagine del ministro aiuterebbe a capire quanto
tempo libero hanno. I video li girano durante la ricreazione o
durante le normali attivita' scolastiche?".
(Wel/ Dire)
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