"IL PROBLEMA E' L'USO CONSAPEVOLE E UN'EDUCAZIONE AL BUON SENSO"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 26 lug. - "Una legge che vieta
l'uso dei cellulari non e' la soluzione e poi esonderebbe
l'ambito di autonomia delle scuole". Cosi' Manuela Ghizzoni,
capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera,
interpellata dalla 'Dire', commenta la proposta della deputata
della Lega, Paola Goisis, per evitare che i ragazzi in classe
possano usare i telefonini a scuola per girare video-hard tra di
loro da mettere in rete.
"Tra l'altro- aggiunge Ghizzoni- con le nuove tecnologie che
rendono i cellulari sempre piu' piccoli, diventa difficile non
farli entrare in classe, a meno di discutibili ispezioni
corporali". Quanto all'idea di un'ispezione del ministero nelle
scuole, per capire se gli studenti non hanno un'adeguata
vigilanza da parte degli insegnanti, la parlamentare del Pd
osserva: "Chi propone questo fa parte di quella stessa
maggioranza che ha 'tagliato' piu' di 50 mila unita' di personale
Ata, quello adibito alla vigilanza nelle scuole. La stessa
maggioranza che, con i 'tagli' agli insegnanti, ha creato le
cosiddette classi pollaio. Tenere sotto controllo piu' di 25
alunni non e' cosa facile".
Secondo Ghizzoni, occorre "educare i ragazzi a un uso
consapevole delle nuove tecnologie. Verso questi strumenti- dice-
bisogna avere un atteggiamento non di paura ma di
responsabilizzazione nei confronti della tecnologia". Per la
deputata del Partito democratico, inoltre, "un intervento
legislativo non aiuterebbe perche' serve il buon senso e il buon
senso non si impone per legge. Occorre aprire un dibattito nelle
scuole e un dialogo con i ragazzi anche sul corretto rapporto con
i propri coetanei". Da questo punto di vista, aggiunge, "le
scuole devono essere piu' autorevoli". E poi c'e' il problema a
monte delle famiglie: "Oggi- conclude Ghizzoni- vedo genitori che
danno il telefonino anche a bambini di 10-11 anni. Questo mi
sembra eccessivo".
(Wel/ Dire)