(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 lug. - In un nuovo rapporto
diffuso oggi, Amnesty International ha denunciato l'estensione
dei crimini di guerra di cui sono vittime le bambine e i bambini
in Somalia, tra cui il sistematico arruolamento di soldati di
eta' inferiore a 15 anni da parte dei gruppi armati islamisti.
"Sulla linea del fuoco. Bambine e bambini sotto attacco in
Somalia, questo il titolo del rapporto, rivela l'impatto
complessivo del conflitto armato in corso nel paese. Il rapporto
di Amnesty International denuncia, oltre agli arruolamenti
forzati, anche il diniego dell'accesso all'istruzione e le
uccisioni e i ferimenti nel corso degli attacchi indiscriminati
contro aree densamente popolate.
Dichiara Michelle Kagari, vicedirettore per l'Africa di Amnesty
International: "Quella della Somalia non e' solo una crisi
umanitaria. E' una crisi dei diritti umani e una crisi delle
bambine e dei bambini".
E spiega: "Se sei un bambino in Somalia rischi la vita in ogni
momento: puoi essere ucciso, reclutato e spedito al fronte,
punito da al-Shabab perche' ti hanno trovato mentre ascoltavi
musica o indossavi 'vestiti sbagliati', costretto ad arrangiarti
da solo perche' hai perso i genitori o puoi morire perche' non
hai accesso a cure mediche adeguate. La crisi umanitaria che ha
colpito le bambine e i bambini in Somalia e' anche la conseguenza
del fatto che negli ultimi due anni al Shabab ha impedito
l'accesso agli aiuti".
Il rapporto analizza oltre 200 testimonianze di rifugiati
somali, bambini e adulti, che si trovano attualmente in Kenya e a
Gibuti.
Molti hanno affermato di essere stati costretti a fuggire dalle
regioni centro-meridionali per evitare l'arruolamento da parte
dei gruppi armati. Il Governo federale di transizione della
Somalia e' a sua volta accusato dalle Nazioni Unite di aver
reclutato, impiegato, ucciso e ferito i bambini nel conflitto
armato. "Sebbene si sia impegnato a rispettare i diritti dei
minori, non ha ancora preso alcuna misura concreta per porre fine
all'uso dei bambini nei ranghi delle forze che combattono dalla
sua parte".
L'istruzione e' stata compromessa a causa degli attacchi
indiscriminati che hanno distrutto o danneggiato gli edifici
scolastici. Nella capitale Mogadiscio, molte scuole sono state
chiuse perche' gli alunni e gli insegnanti hanno paura di essere
uccisi o feriti lungo il percorso per raggiungerle.
Al-Shabab, il principale gruppo armato che si oppone al governo,
ha imposto severe limitazioni al diritto all'istruzione,
impedendo ad alcune alunne di frequentare la scuola, vietando
l'insegnamento di alcune materie o usando le scuole per
indottrinare i bambini e farli partecipare ai combattimenti.
"Al-Shabab sta ricorrendo sempre di piu' a metodi minacciosi per
reclutare i bambini - segnala il rapporto -, offrendo loro
telefonini o danaro o compiendo raid e rapimenti nelle scuole o
in luoghi pubblici". Alcuni bambini intervistati da Amnesty
International hanno riferito di insegnanti uccisi durante gli
assalti alle scuole e di bambine obbligate a sposare i miliziani.
Una bambina tredicenne di Mogadiscio ha raccontato ad Amnesty
International: "Quelli di al-Shabab sono arrivati una mattina.
Hanno detto agli insegnanti che tutti i bambini dovevano essere
fatti uscire dalle aule. Un insegnante ha rifiutato di obbedire
ed e' stato ucciso. Era coraggioso, era uno di quelli che stavano
dalla parte dei diritti delle bambine".
Bambine e bambini sono stati vittime di frustate e hanno
assistito a violenze terrificanti, tra cui amputazioni,
lapidazioni e uccisioni compiute in pubblico dai gruppi armati
islamisti. I bambini hanno anche assistito all'uccisione e alla
tortura di parenti e amici.
"A causa delle violazioni subite o cui hanno assistito, la
dimensione del trauma tra i rifugiati somali, inclusi i bambini,
e' elevata. La comunita' internazionale deve aumentare le misure
di protezione riguardanti il crescente numero di bambini somali
separati dalle loro famiglie e accrescere il sostegno
psico-sociale e i programmi d'istruzione".
"Questo e' un conflitto senza fine, in cui ogni giorno i bambini
vivono orrori inimmaginabili. Il rischio di diventare una
generazione perduta e' concreto, se il mondo continuera' a
ignorare i crimini di guerra che colpiscono cosi' tanti di loro",
ha concluso Kagari.
(Wel/ Dire)