(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 lug. - "Ci sono voluti 4.153 giorni dalla prima proposta del 22 luglio 1999 per giungere finalmente all'approvazione in via definitiva della legge S.2631 che istituisce in Italia il Garante nazionale dell'infanzia. Si tratta di un risultato positivo ma e' fondamentale ora vigilare sulla sua attivazione, niente affatto scontata, come dimostra l'esperienza fin qui fatta a livello regionale. Basti pensare che in due grandi regioni come Lombardia e Toscana, infatti, dopo il varo delle rispettive leggi regionali non si e' ancora provveduto, dopo 2 anni e 1 anno rispettivamente, alla nomina del Garante, mentre in Emilia Romagna l'incarico e' attualmente svolto dal difensore civico che non ha ricevuto delega formale".
A dirlo e' Save The Children, nella conferenza di presentazione del rapporto "Politiche per l'infanzia, a che punto siamo?". "E' inoltre necessario- prosegue- che la nuova autorita' nazionale al suo insediamento non deluda le tante aspettative che si sono create e sia in grado di affrontare subito almeno alcune tra le princiali emergenze dell'infanzia: lotta alla poverta', dispersione scolastica, disparita' geografica crescente nelle opportunita' e nel rispetto dei diritti dei minori, nuovi media, immigrazione e sfruttamento".
Per questi motivi Save the Children ha "ritenuto utile provare a costruire una 'agenda' da condividire e arrichire nel corso del seminario organizzato oggi a Roma su 'I primi 180 giorni per il nuovo Garante dell'infanzia. Quali priorita' alla luce delle misure generali di attuazione della CRC', che possa poi essere consegnata al Garante stesso in occasione del suo insediamento". Tre, secondo l'organizzazione, i pilastri per l'azione immediata del Garante: - Attivare una rete in difesa dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza con istituzioni e organizzazioni della societa' civile avviando anche forme di partecipazione diretta dei minori - Prendere contatto con la realta' dell'emergenza infanzia toccando con mano sul posto le situazioni piu' critiche in Italia - Aprire i primi dossier sulle riforme piu' urgenti.
Save the Children propone al Garante un viaggio nell'emergenza infanzia per entrare in contatto diretto con i volti e le storie piu' rappresentative.
Partendo da Lampedusa, si possono incontrare piu' di 1800 minori migranti, di molti si sono perse le tracce, che hanno vissuto "fasi di caos e sovraffollamento". Il viaggio prosegue in Sicilia, nel quartiere Zisa di Palermo, per visitare un'area da recuperare, i cantieri culturali- ex Officine Ducrot: 19 padiglioni e una sala cinema da 500 posti che versano oggi in "condizioni di degrado e di incuria".
Visitando Reggio Calabria invece "ci si potra' rendere conto degli effetti negativi permanenti della spesa sociale pro-capite per l'infanzia piu' bassa d'Italia: 3 euro, contro i 109 spesi per lo stesso bambino a Trieste (dati 2007). In Calabria solo 3,5 bambini su 100 hanno un posto in asilo nido o in altri servizi socio educativi a fronte dei 29,5 su 100 dell'Emilia Romagna.
L'occasione giusta per affrontare il paradosso di un paese dove la spesa sociale e' piu' bassa proprio dove la poverta' e' piu' grave". Piu' su, a Napoli, nei quartieri Avvocata e Mercato Pendino, si incontra "il piu' alto tasso di dispersione scolastica della citta' (il 2,66%) nelle scuole secondarie di primo grado".
Poi si potra' raggiungere l'Aquila, dove nelle "new town" di Bazzano e Paganica, ad esempio, non ci sono spazi e centri di aggregazione per bambini e adolescenti e bisogna cercarli altrove. "Qui si puo' capire- precisa Save the Children- in che modo il terremoto ha colpito i piu' piccoli: dopo 2 anni le cicatrici sono ancora aperte almeno per il 38% dei bambini tra i 6 e i 14 anni che presentano disturbi di tipo psico patologico (fonte Bambin Gesu')". L'organizzazione precisa che "i ragazzi minori che lavorano si potranno incontrare ad esempio alle porte di Roma, alla rotonda di Setteville verso Tivoli, da dove entrano nei mercati generali dal retro, ricordandosi che l'ultima indagine nazionale Istat sul lavoro minorile in Italia risale al 2002, dopo il silenzio".
Alcuni dei 1.500 minori che si prostituiscono e sono vittima di tratta sessuale in Italia si potranno invece incontrare anche accompagnando una unita' di strada di Save the Children a Civitanova Marche e Porto S.Elpidio, nelle Marche, dove come in altri posti la rete di protezione locale (unita' di strada, case di fuga,..) invece di rafforzarsi si indebolisce per la mancanza di finanziamenti anno dopo anno. Alcuni di quelli che sono entrati nel circuito penale italiano- 450 minori negli istituti penali e circa 800 in comunita'- si potranno incontrare a Treviso, nell'Istituto penale minorile ricavato in un'ala all'interno di una casa circondariale per adulti, con cui condivide parte della struttura e del personale.
Ultima tappa del viaggio, Milano, per ricordare "la situazione emblematica dei molti bambini e bambine di origine Rom in Italia, per i quali e' indispensabile rafforzare la rete di protezione dei diritti fondamentali".
"La legge istitutiva del Garante prevede la possibilita' di esercitare un ruolo importante nel rapporto con le istituzioni", ricorda Raffaele Milano, il responsabile dei programmi Italia-Europa di Save the Children. "Tra le riforme piu' urgenti che Save the Children vuole portare all'attenzione immediata del Garante c'e' senz'altro la lotta alla poverta' minorile. E' necessario- conclude- sollecitare la definizione di un piano nazionale di contrasto a questo fenomeno in espansione, come dimostrano gli ultimi dati Istat secondo i quali i minori sono tra le prime vittime delle condizioni di poverta' con quasi 650.000 sotto la soglia di poverta' assoluta (Istat 2009). Il Garante puo' avere un ruolo cruciale in questo senso, promuovendo un intervento sistematico e su piu' livelli, nazionale regionale e locale".
(Wel/ Dire)