(DIRE - Notiziario MInori) Roma, 19 lug. - Altro aspetto toccato
dalla ricerca "Il Lazio nel mondo. Emigrazione ed immigrazione"
commissionata dalla Regione Lazio al Centro studi Idos-Dossier
statistico immigrazione di Caritas Migrantes e' quello
riguardante i minori stranieri presenti nella regione: sono
86.457, e nel corso del 2009 sono nati in territorio laziale
6.747 bambini figli di stranieri (l'8,7% del totale nazionale),
portando la quota delle "seconde generazioni" a 55.452, per cui
piu' di uno straniero su dieci e' nato sul posto. A scuola, gli
iscritti di cittadinanza straniera nell'anno 2009-2010 sono stati
64.780 (7,9% del totale degli iscritti, un dato leggermente
superiore alla media nazionale del 7,5%). Tra gli iscritti con
cittadinanza straniera 23.148 sono nati in Italia, all'incirca 1
ogni 3 (35,7%), mentre nella scuola primaria e' nato in Italia
circa un bimbo straniero su due (44,1%): "Cio' - e' il commento
dei curatori del rapporto - lascia presagire quanto, nel futuro,
sara' rilevante a scuola l'impatto delle nuove generazioni di
stranieri italiani".
Di 10 anni piu' giovani. A livello regionale, gli immigrati
hanno un'eta' media di 33,1 anni, piu' bassa rispetto alla
popolazione residente (eta' media di 43,1 anni). Altro aspetto e'
che il numero medio di figli e' piu' alto per le donne straniere
rispetto alle italiane, anche se non nella misura rilevata in
altre regioni italiane.
Integrazione e sicurezza. "L'aumento degli immigrati non
equivale a un aumento dell'illegalita'", sottolinea il rapporto.
E viene riportato a questo proposito il caso emblematico dei
romeni che, al pari di altre collettivita', a fronte di un
fortissimo aumento delle presenze (nell'ultimo triennio +142,0%,
tanto che attualmente nel Lazio e' di cittadinanza romena oltre
un terzo della popolazione straniera) hanno registrato un calo
delle denunce a loro carico (-13,7%). Simile andamento anche per
la collettivita' moldava, anch'essa in forte crescita (+52,1%), e
per la quale il numero delle denunce e' diminuito del 24,8%.
Mette ancora in evidenza la ricerca che tra le altre comunita'
piu' numerose l'incremento delle denunce e' stato inferiore a
quello dei residenti per gli albanesi (1,2% contro 23,3%) e i
cinesi (32,0% contro 68,7%), mentre la tendenza e' stata di segno
contrario per gli egiziani (aumento delle denunce del 108,1%
rispetto all'aumento dei residenti del 40,9%), i marocchini
(62,4% contro 32,0%) e i tunisini (41,9% contro 31,8%).
(Wel/ Dire)