(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 lug. - Save the Children
plaude all'istituzione del Garante dell'Infanzia, indicando i
pilastri per l'azione immediata. "Ci sono voluti 4.153 giorni
dalla prima proposta del 22 luglio 1999 per giungere finalmente
all'approvazione in via definitiva della legge S. 2631 che
istituisce in Italia il Garante nazionale dell'infanzia -
commenta l'organizzazione -. Si tratta di un risultato positivo
ma e' fondamentale ora vigilare sulla sua attivazione, niente
affatto scontata, come dimostra l'esperienza fin qui fatta a
livello regionale". "Basti pensare - continua la nota - che in
due grandi regioni come Lombardia e Toscana, infatti, dopo il
varo delle rispettive leggi regionali non si e' ancora
provveduto, dopo 2 anni e 1 anno rispettivamente, alla nomina del
Garante, mentre in Emilia Romagna l'incarico e' attualmente
svolto dal difensore civico che non ha ricevuto delega
formale"."E' inoltre necessario che la nuova autorita' nazionale
al suo insediamento non deluda le tante aspettative che si sono
create - afferma Save the Children -, e sia in grado di
affrontare subito almeno alcune tra le principali emergenze
dell'infanzia: lotta alla poverta', dispersione scolastica,
disparita' geografica crescente nelle opportunita' e nel rispetto
dei diritti dei minori, nuovi media, immigrazione e sfruttamento".
Per questi motivi l'organizzazione ha voluto costruire una
"agenda" di priorita', da condividire e arrichire nel corso del
seminario organizzato oggi a Roma su "I primi 180 giorni per il
nuovo Garante dell'infanzia. Quali priorita' alla luce delle
misure generali di attuazione della Crc". L'agenda, che verra'
consegnata al Garante stesso in occasione del suo insediamento,
indica tre pilastri per l'azione immediata della nuova autorita':
attivare una rete in difesa dei diritti dell'infanzia e
dell'adolescenza con istituzioni e organizzazioni della societa'
civile avviando anche forme di partecipazione diretta dei minori;
prendere contatto con la realta' dell'emergenza infanzia toccando
con mano sul posto le situazioni piu' critiche in Italia; aprire
i primi dossier sulle riforme piu' urgenti.
"L'istituzione del Garante Nazionale per l'infanzia e
l'adolescenza puo' e deve essere uno strumento fondamentale di
tutela dell'infanzia e di miglioramento della condizione di tanti
minori che vivono in Italia - commenta Raffaela Milano,
responsabile dei Programmi Italia-Europa di Save the Children -.
Pensiamo sia necessario partire prima di tutto dalla realta'
concreta che si nasconde dietro ai dati ufficiali sulle
condizioni di forte disagio, vulnerabilita' e mancanza di
opportunita' che permangono per un numero significativo di
bambini e adolescenti in Italia. Per questo Save the Children
propone al Garante un viaggio nell'emergenza infanzia per entrare
in contatto diretto con i volti e le storie piu' rappresentative".
"La legge istitutiva del Garante prevede la possibilita' di
esercitare un ruolo importante nel rapporto con le istituzioni,"
ricorda la Milano. "Tra le riforme piu' urgenti che Save the
Children vuole portare all'attenzione immediata del Garante c'e'
senz'altro la lotta alla poverta' minorile - continua la
responsabile -. E' necessario sollecitare la definizione di un
piano nazionale di contrasto a questo fenomeno in espansione come
dimostrano gli ultimi dati Istat secondo i quali i minori sono
tra le prime vittime delle condizioni di poverta' con quasi
650.000 sotto la soglia di poverta' assoluta (Istat 2009). Il
Garante puo' avere un ruolo cruciale in questo senso, promuovendo
un intervento sistematico e su piu' livelli, nazionale regionale
e locale."
La nuova figura, nominata dai Presidenti di Camera e Senato,
avra' infatti il potere di intervenire su specifiche situazioni
di violazione dei diritti dell'infanzia, di carattere generale e
particolare, attraverso attivita' di verifica, richieste di
informazione, accertamenti, controlli e segnalazioni. Nei
rapporti con il Governo e il Parlamento, il Garante avra' la
possibilita' di esprimere pareri, osservazioni e proposte su atti
normativi in materia di tutela dei diritti dell'infanzia. La
legge prevede, tra l'altro, che egli assicuri forme di
consultazione diretta e di ascolto dei minori e di collaborazione
con tutti gli organismi e istituti che operano per la promozione
e la tutela dell'infanzia, associazioni, organizzazioni non
governative e altri soggetti impegnati in questo ambito. Dovra',
inoltre, lavorare in stretto contatto con i Garanti regionali,
per promuovere l'adozione di linee comuni.
(WEl/ Dire)