(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 lug. - "L'individuazione
dell'asilo nido per il bambino da parte dei genitori deve essere
frutto di una scelta responsabile, ovvero compiuta non sulla base
del fattore tempo/ore, ma sulla qualita'/metodo dei servizi
offerti funzionali a garantire compiutamente percorsi di
crescita, socializzazione e apprendimento. Un'offerta di asili
nido disomogenea sul territorio nazionale crea diseguaglianze che
sono i bambini e le famiglie a pagare".
Cosi' Giuseppe Mele Presidente della Federazione Italiana Medici
Pediatri (FIMP) a commento dei dati resi noti oggi dall'Istat sui
servizi socio-educativi per la prima infanzia. "E' inammissibile
che ci sia un' Italia a due velocita' sul fronte dell'offerta dei
servizi per l'infanzia. La forbice tra Nord e Sud del Paese -
prosegue Mele - e' troppo larga anche in questo campo. Meritano
attenta riflessione i dati certificati oggi dall'Istat in base ai
quali i bambini che usufruiscono di asili nido comunali o
finanziati dai Comuni variano dal 3,4% al Sud al 16,4% al
Nord-Est, mentre la percentuale di Comuni che offrono il servizio
di asilo nido varia dal 21,2% al Sud al 77,3% al Nord- Est". Ma
al di la' del dato numerico bisogna tener nel giusto conto anche,
e soprattutto, il profilo della qualita' dei servizi offerti sul
territorio. "Gli asili nido - continua il Presidente della FIMP -
non devono essere un posto dove 'parcheggiare' i bimbi, ma un
luogo dove viene svolta un'attivita' utile e funzionale allo
sviluppo psicofisico del bambino. Solo cosi' gli asili in cui i
bambini trascorrono una parte importante della loro giornata -
conclude Mele - diventano momenti di aggregazione dove si
compiono importanti processi di crescita".
(Wel/ Dire)