(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 lug. - "Se non ci saranno miglioramenti nelle condizioni della sicurezza alimentare prima dell'inizio del 2012, la situazione nutrizione, gia' grave, peggiorera' ulteriormente". E' l'appello lanciato dall'Unicef per un immediato ampliamento dell'assistenza alle comunita' colpite dalla siccita' nel Corno d'Africa e per affrontare le pressanti necessita' di piu' di due milioni di bambini, di cui mezzo milione e' in immediato pericolo di vita.
"Quello che stiamo vedendo qui e' quasi una 'tempesta perfetta': conflitto in Somalia, aumento del prezzo del carburante e dei generi alimentari, siccita' e mancanza di pioggia. Ora siamo di fronte ad altri quattro o cinque mesi prima che ci sia un raccolto e tutti noi abbiamo un enorme lavoro da portare avanti- ha detto il direttore generale dell'Unicef Anthony Lake, al termine di una missione di quattro giorni in Kenya- In molte delle comunita' piu' povere, le persone sono o troppo povere o troppo deboli per poter provare a camminare per chiedere aiuto".
In tutta la regione, quasi 11 milioni di persone sono a rischio, spiega una nota dell'organizzazione. Tutti i giorni ci sono migliaia di donne e bambini in fuga dalla Somalia centrale e meridionale. La crisi, tuttavia, va ben oltre il flusso quotidiano di rifugiati verso il Kenya e l'Etiopia: sta colpendo milioni di agricoltori e di pastori che in questi due paesi dipendono dalle piogge per la propria sopravvivenza.
Durante una missione sul campo nella regione arida del Turkana (nel nord del Kenya) Lake ha potuto guardare il volto silenzioso della crisi. Ha incontrato pastori il cui bestiame e' stata decimato dalle conseguenze di dieci anni di siccita'. I tassi di malnutrizione in alcune parti della Turkana sono saliti al 37%.
(Wel/ Dire)