(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 lug. - Generazione "mille
euro" a rischio poverta', chi guadagna poco oggi, avra' un
reddito ancora inferiore in vecchiaia.
L'allarme arriva da una ricerca del Censis per Unipol, presentata
oggi a Roma nel corso del convegno "Welfare, italia.
Laboratorio per le nuove politiche sociali". Secondo l'indagine
il 42% dei lavoratori dipendenti tra i 25 e 34 anni andra' in
pensione intorno al 2050 con meno di mille euro al mese.
Attualmente i lavoratori in questa fascia di eta' che guadagnano
meno di mille euro sono il 31,9%, questo significa che in molti
si troveranno ad avere una pensione pubblica inferiore al reddito
che avevano a inizio carriera. Non solo, ma questa previsione
riguarda quelli "piu' fortunati", cioe' i 4 milioni di giovani
ben inseriti nel mercato del lavoro, con contratti standard.
Fuori dal conteggio restano, infatti, i giovani autonomi o con
contratti atipici, che sono circa un milione e i 2 milioni di
ragazzi che non studiano ne' lavorano.
"Negli ultimi tempi il dibattito sulle pensioni si e'
sterilizzato-sottolinea la ricerca- perche' i conti degli enti
previdenziali sono stati rimessi in ordine. Ma a soffrire in
futuro saranno i conti delle famiglie: quanti oggi possono dire
con serenita': mi godro' la pensione?". L'Italia e' infatti uno
dei paesi piu' vecchi e longevi al mondo. Nel 2030 gli anziani
over 64 saranno piu' del 265 della popolazione totale: ci saranno
4 milioni di persone non attive in piu' e 2 milioni di attivi in
meno. Per questo, aggiungono i ricercatori, "il sistema
pensionistico dovra' confrontarsi con seri problemi di
compatibilita' ed equita'". "Se le riforme delle pensioni negli
anni '90 hanno garantito la sostenibilita' a medio termine- si
legge nell'indagine-. Oggi preoccupa il costo sociale della
riduzione delle tutele per le generazioni future". A fronte di un
tasso di sostituzione del 72,7% calcolato per il 2010, nel 2040 i
lavoratori dipendenti beneficeranno di una pensione pari a poco
piu' del 60% dell'ultima retribuzione (andando in pensione a 67
anni con 37 anni di contributi) mentre gli autonomi vedranno
ridursi il tasso fino a meno del 40% (a 68 anni con 38 anni di
contributi).
(Wel/ Dire)