(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 lug. - Esperti e operatori da
tutto il mondo insieme per condividere prassi ed esperienze con
l'obiettivo di migliorare l'efficacia dei servizi all'infanzia e
capire come valutarne i risultati: e' successo ieri a Bolzano,
nel corso del convegno internazionale "Usare le prove di
efficacia nei servizi per l'infanzia e la famiglia: cosa ci
insegnano gli altri paesi", organizzato dalla Fondazione "E.
Zancan" di Padova. "È stato un momento importante di confronto e
dibattito - commenta il direttore Tiziano Vecchiato -. Siamo
riusciti a riunire professionisti ed esperti di tutt'Italia e di
diversi paesi, segno che l'attenzione sulla valutazione
d'efficacia e' molto alta". Vecchiato interpreta questo segnale
come crescente voglia di cambiamento da parte degli operatori.
"D'altro canto - riflette - se non si cambia in un momento di
crisi come quello attuale non si cambia piu'".
A manifestare interesse verso la valutazione d'esito sono anche
i dirigenti, "perche' questo processo consente una verifica del
rapporto tra costi ed efficacia e quindi una migliore gestione
delle risorse". Secondo Cinzia Canali, ricercatrice della Zancan,
gli operatori chiedono con insistenza la garanzia di "un percorso
di presa in carico non frammentato, ma strutturato, documentato,
attraverso il quale sia possibile ottenere risultati concreti e
calcolabili in termini di efficacia".
Tra gli ospiti internazionali Jim Whittaker, professore
dell'Universita' di Washington, sottolinea che "qualsiasi siano
le differenze di welfare o culturali, sono due gli obiettivi da
raggiungere: la permanenza in famiglia dei minori e la
realizzazione di interventi efficaci". E propone uno slogan:
"Intervenire a livello locale ma pensare in modo globale". Una
sfida, questa, raccolta dalla Fondazione Zancan con la ricerca
"Risc (Rischio per l'infanzia e soluzioni per contrastarlo)", che
ha evidenziato come sia possibile fare ricerca nei contesti di
lavoro. Un avvertimento arriva invece da Marianne Berry,
direttore del centro australiano per la protezione dell'infanzia:
"Abbiamo a disposizione modelli efficaci di intervento, ma non
dobbiamo pensare che siano replicabili senza che vengano
contestualizzati nella cultura e nel sistema di welfare in cui si
opera. La collaborazione internazionale va spinta proprio sulla
personalizzazione delle soluzioni". L'iniziativa e' stata
organizzata in collaborazione con la Libera Universita' e il
Comune di Bolzano e con l'associazione internazionale Iaober, con
il patrocinio di Eassw (European association of schools of social
work) e della Provincia Autonoma.
(Wel/ Dire)