(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 lug. - Un bando di concorso
che mette a disposizione 3,6 milioni di euro per valorizzare
giovani talenti, trattenere i cervelli e attrarne degli altri nel
Mezzogiorno. Con questi obiettivi la Fondazione con il sud ha
indetto il "Bando sviluppo del capitale umano ad alta
qualificazione", con scadenza al 28 ottobre 2011. Specifica la
Fondazione: "Si vogliono promuovere interventi efficaci, capaci
di mobilitare il capitale umano altamente qualificato,
valorizzando le risorse giovanili presenti nelle regioni
meridionali, favorendo il ritorno di quelle migrate, attirando
nuovi talenti nell'area, come occasione di rilancio e sviluppo
per il Mezzogiorno.
Il bando e' rivolto a centri di ricerca, universita' e loro
dipartimenti e consorzi che si trovano nelle regioni del sud
Italia - Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna,
Sicilia - e che prevedano, spiegano ancora i promotori, il
rientro dall'estero di almeno due ricercatori under 40, anche
attraverso i benefici fiscali previsti dalla Legge 30 dicembre
2010 n.238 in materia di rientro dei talenti (gli altri eventuali
partner del progetto potranno appartenere, oltre che al mondo del
volontariato e del terzo settore, anche a quello della scuola,
delle istituzioni, del mondo economico).
In particolare il bando mira a sostenere iniziative di ricerca
applicata, che offre soluzioni concrete e di potenziale forte
impatto per il mercato, in campo tecnologico-scientifico,
energetico, manifatturiero, nanotecnologico, Ict, agroalimentare,
biomedico, farmaceutico o diagnostico, dalla forte valenza
innovativa.
"In Italia la spesa complessiva per la ricerca (alcune decine
di milioni di euro) e' tra le piu' basse in Europa - ricorda la
Fondazione lanciando l'idea del bando -, posizionando il nostro
Paese a grande distanza da altre nazioni europee come la Germania
e la Francia o dai miliardi di dollari spesi ogni anno dagli
Stati Uniti per finanziare la complessa macchina che produce
innovazione. I giovani talenti, che frequentano con successo
corsi di specializzazione post lauream o dottorati di ricerca,
non trovando occasioni in Italia, e ancor meno al Sud, sono
costretti a cercare opportunita' altrove, generando un forte
impatto negativo per il sistema socio-economico del Paese. La
mobilita' degli studiosi e' di per se' un fattore di
arricchimento culturale e professionale. Il problema nasce quando
il saldo tra i cervelli che lasciano un paese e quelli che vi
ritornano o vi si trasferiscono e' negativo, come nel caso
italiano".
Le modalita' di partecipazione saranno pubblicate sul sito della
Fondazione con il sud a partire dal 15 settembre.
(Wel/ Dire)