ECPAT E THE BODY SHOP: PETIZIONE AL COMMISSARIO EUROPEO MALMSTRÖM
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 lug. - Due milioni e
trecentomila firme per dire no allo sfruttamento sessuale di
minori. È il risultato europeo della petizione lanciata nel 2010
da Ecpat e "The Body Shop", che complessivamente ha raccolto
oltre 6,5 milioni di adesioni nel mondo, potendo vantare anche
firmatari illustri come Craig David, Naomi Campbell, Nicole
Kidman, Uma Thurman e Yoko Ono. Numeri, questi, che hanno reso la
campagna la piu' partecipata in materia di traffico di persone
fino ad oggi. Questa mattina le firme raccolte in sono state
consegnate al commissario europeo Cecilia Malmström, con la
richiesta di esercitare pressioni sugli stati membri per
accelerare il recepimento della direttiva europea sulla
prevenzione e la lotta alla tratta degli esseri umani, oltre che
di garantire la protezione delle vittime e la predisposizione di
servizi di supporto adeguati alle persone coinvolte. Secondo le
stime, ogni anno oltre un milione di bambini e giovani sono
vittime di tratta per sfruttamento sessuale.
"L'incredibile risposta alla petizione dimostra che la gente
vuole il cambiamento" sottolinea Christopher Davis, direttore
internazionale delle campagne di The Body Shop. "Oggi - aggiunge
-, solo nove stati membri dell'Ue hanno sviluppato politiche
anti-traffico che prevedano misure adeguate per affrontare
specificamente la tratta di bambini: Austria, Belgio, Danimarca,
Germania, Irlanda, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito". La
situazione e' ancor piu' delicata in un momento di crisi come
quello attuale che, secondo il direttore esecutivo di Ecpat
international Kathleen Speake, rischia di "spingere i bambini e i
giovani piu' vulnerabili nel mondo dello sfruttamento globale del
sesso". Ecpat si dice "lieta che l'Unione europea abbia dato vita
a questa direttiva". E incalza i governi nazionali affinche'
venga sviluppato "un quadro politico forte sulla tratta, tra cui
in particolare il traffico di bambini, per sostenere l'attuazione
efficace della direttiva".
Il commissario Malmström, dal canto suo, rassicura: "La direttiva
che ho proposto contribuira' ad ostacolare gravemente cio' che
puo' essere classificato come una forma moderna di schiavitu'". E
si impegna ufficialmente "a fare il meglio per garantire che gli
stati membri diano priorita' all'attuazione della direttiva". Per
informazioni sulla campagna: www.thebodyshop.com/stop.
(Wel/ Dire)