UN PERCORSO INTEGRATO SOCIO-SANITARIO- EDUCATIVO.
(DIRE - Notiziario Minori ) Roma, 28 giu. - Approvato dalla
giunta regionale della Toscana il percorso per la presa in
carico, da un punto di vista sanitario, dei minori sottoposti a
procedimento penale. Sia nelle situazioni ordinarie che in quelle
di urgenza. Si tratta della formalizzazione del primo intervento
previsto dalla delibera approvata a fine maggio, contenente le
linee di indirizzo prioritarie per il biennio 2011-2012 sulla
qualita' della salute dei cittadini detenuti.
"In tempi rapidissimi- ha detto l'assessore al diritto alla
salute, Daniela Scaramuccia- abbiamo dato attuazione a uno dei
tanti interventi previsti dalla delibera, che punta alla
salvaguardia della salute dei detenuti. Un intervento importante,
perche' scaturisce da un rinnovato rapporto di collaborazione con
l'amministrazione penitenziaria. Il percorso approvato mette in
comune risorse, umane ed economiche, e si basa su una sinergia
molto ampia che prevede il coinvolgimento di tutto il territorio.
Molto presto- ha concluso l'assessore- saranno approvati anche
altri punti contenuti nelle linee di indirizzo".
Il percorso integrato socio-sanitario-educativo, sia ordinario
che d'urgenza, di presa in carico dei minori sottoposti a
procedimento penale, disposto dall'Autorita' giudiziaria
minorile, e' il frutto di un lavoro congiunto condotto dalla
Regione con i centri per la giustizia minorile di Firenze e
Pontremoli ed i servizi competenti delle aziende Usl di
riferimento. L'obiettivo e' consentire la prestazione di
interventi appropriati rispetto ai bisogni assistenziali,
rispondendo all'esigenza della magistratura di emettere
provvedimenti tempestivi e precisando la competenza economica,
ovvero a chi spetta prendersi carico dei costi della retta di
mantenimento a seconda del tipo collocamento individuato
(comunita' terapeutica o comunita' socio-educativa).
In particolare, si prevede un'attenzione nella valutazione
dello stato di salute del ragazzo o della ragazza al momento del
suo ingresso in istituto, da effettuarsi da parte di una vera e
propria e'quipe di base, costituita da medico, psicologo e
educatore professionale. Quindi, sara' ponderata attentamente
l'eventuale decisione di inviare il minore, da subito, in una
comunita' di tipo terapeutico, che sappia rispondere
appropriatamente e tempestivamente al bisogno sanitario. Tutto
cio', in perfetta sinergia con l'amministrazione penitenziaria e
coniugando comunque l'esigenza della magistratura di emettere
provvedimenti tempestivi, con quella sanitaria di tutelare la
salute dei minori, considerata anche la loro condizione di
fragilita'.
(Wel/ Dire)