STUDENTI CINESI ISOLATI E IN CONDIZIONE DI FORTE DISAGIO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 giu. - L'indagine conoscitiva
svolta dalla Commissione cultura della Camera sugli alunni
stranieri, presentata oggi a Roma (vedi lanci precedenti), si e'
concentrata anche sulla comunita' cinese.Gli alunni stranieri di
etnia cinese sono stati definiti "una realta' dentro la realta'".
La maggior parte di essi nasce in Italia, pur tuttavia i
genitori, per non far dimenticare ai bambini le proprie origini,
dopo il primo anno di vita - nel corso del quale i neonati spesso
sono dati a baliatico anche a famiglie italiane del luogo - li
riportano in patria, dai nonni, in modo che assimilino la lingua
e la cultura di origine, e non la perdano piu'. È questa la
particolarita' che caratterizza la maggioranza dei bambini di
origine cinese, nati in Italia. All'eta' di dieci, undici anni
essi poi rientrano nel nostro Paese, attraverso la richiesta di
ricongiungimento familiare, peraltro completamente digiuni della
lingua italiana. Il loro inserimento nelle classi terza, quarta e
quinta elementare o nella scuola media crea, quindi, numerosi
problemi, poiche' alla difficolta' linguistica si affianca il
disorientamento di ritrovarsi in un ambiente a loro completamente
estraneo e di essere sradicati dagli affetti familiari che
avevano in Cina.
Tutto cio' e' alla base di numerosi abbandoni scolastici, visto
che la popolazione scolastica piu' a rischio e' rappresentata da
questa tipologia di giovani cinesi che finiscono con l'isolarsi
dagli altri studenti, arrivando ad esprimere talvolta anche
situazioni di forte disagio sociale. L'indagine conoscitiva ha
permesso quindi di riscontrare che su queste fasce piu'
problematiche sarebbe opportuno operare con interventi ad hoc che
possano rappresentare un investimento per il futuro della
societa' italiana. Il comune di Prato, che e' la realta' italiana
maggiormente interessata al fenomeno dell'immigrazione cinese, e'
infatti - come ha rilevato l'assessore Silli - una delle
pochissime citta' ad aver firmato un protocollo d'intesa con
altri enti, quali la provincia e la regione, per stanziare
annualmente risorse importanti per i mediatori linguistici e
culturali, proprio allo scopo di assistere questi minori durante
il percorso di apprendimento formativo. È stata lamentata,
d'altra parte, l'esiguita' dei fondi pubblici stanziati,
insufficienti a dare risposte alle effettive necessita' delle
scuole pratesi, letteralmente sommerse da una realta'
immigratoria veramente numerosa. È stato fatto notare, in questo
senso, come difficilmente gli enti locali possono far fronte a
tali realta' se lasciati da soli, auspicando quindi un intervento
finanziario adeguato da parte dello Stato volto ad affrontare
questo fenomeno migratorio estremamente rilevante.
(Wel/ Dire)