(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 giu. - L'Anci invitare il
governo a creare sportelli informativi che mettano l'istituzione
comunale nelle condizioni di dialogare con le famiglie di alunni
stranieri, tramite la presenza qualificata di un mediatore
linguistico e culturale per avere, almeno una volta al mese, uno
sportello aperto presso le scuole. La richiesta e' contenuta
nell'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione cultura della
Camera presentata oggi a Roma.
L'indagine conoscitiva ha permesso di constatare come la piena
integrazione degli alunni immigrati nel sistema scolastico
nazionale rappresenti una delle sfide ordinarie della scuola
italiana. Si tratta di una sfida che la scuola italiana puo'
vincere, com'e' gia' successo in passato per quella
dell'integrazione degli alunni provenienti dalle regioni del Sud
d'Italia che si trasferivano al Nord con le famiglie. Per
riuscire ad ottenere una reale integrazione, soprattutto per gli
studenti di seconda generazione, occorre pero' l'apporto,
ritenuto essenziale, dei mediatori linguistico-culturali,
personale prezioso da utilizzare soprattutto nella fase
dell'accoglienza, ma anche come supporto a richiesta.
Dalla rappresentante dei mediatori linguistici e culturali, la
signora Ribka Sibhatu, e' stata sottolineata inoltre la
necessita' della valorizzazione della cultura e della lingua di
origine, considerati fattori di accrescimento culturale per i
nuovi cittadini che nel vedere valorizzata e rispettata la loro
identita' e la loro lingua originarie si formano come cittadini
migliori, a loro volta rispettosi delle tradizioni culturale
altrui e del Paese ospitante. Altro elemento, considerato
importante, e' il lavoro culturale da svolgere per una reale
inclusione dei bambini stranieri, per evitare la loro
ghettizzazione.
È stato fatto notare che spesso, lavorando nelle scuole, si
tocca con mano un forte disagio dei docenti, che effettivamente
si trovano a dover affrontare situazioni nuove, spesso inattese;
in questo quadro, appare essenziale la figura dei mediatori
culturali e linguistici. In proposito, si e' fatto riferimento
anche ai protocolli di accoglienza, che non possono esaurirsi
nell'inserimento di un documento nel sito internet di una scuola,
ma vanno interpretati come un processo condiviso da tutto il
personale della scuola - compreso il personale Ata - nonche' dai
genitori. Il protocollo deve, quindi, necessariamente prevedere,
nelle sue disposizioni, l'intervento dei mediatori culturali,
intesi non come semplici traduttori. Queste figure possono
rappresentare un valore aggiunto nello spiegare la nuova realta'
che genitori e bambini stranieri devono affrontare; per i
docenti, viceversa, possono essere una fonte sicura di
riferimento per evitare malintesi e incomprensioni. Inoltre, e'
stato rilevato come le figure professionali in questione appaiano
importantissime per i bambini immigrati, perche' rappresentano i
soggetti che parlano la loro lingua e li possono aiutare, da un
punto di vista socio-affettivo e non solamente linguistico, ad
affrontare l'inserimento scolastico nel migliore dei modi. La
centralita' di tali figure e' stata ribadita da piu' parti,
considerando anche che, a volte, una frase detta nella lingua
d'origine o una filastrocca della tradizione culturale a cui
appartiene il bambino, puo' essere piu' efficace, ai fini di un
suo inserimento, rispetto a molti altri interventi educativi.
Al tema dei mediatori culturali va affiancata, com'e' stato
accennato, la questione della didattica interculturale. Questo
tipo di didattica, che ha come obiettivo quello di sviluppare i
valori della tolleranza e del rispetto per la diversita'
culturale, richiede di essere ulteriormente implementata,
soprattutto in alcune regioni italiane. L'indagine conoscitiva ha
permesso peraltro di evidenziare come, complementare al discorso
sulla didattica interculturale, sia quello della "revisione" dei
libri di testo, in un'ottica non etnocentrica.
(Wel/ Dire)