(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 giu. - Il corsivo va
sparendo. E le nuove generazioni di bambini, invece di una bella
calligrafia, usano sempre di piu' lo stampatello e stanno
disimparando a scrivere. A rilevare il problema e' la rivista
della Societa' italiana di pediatria, sulla scorta dell'allarme
lanciato nei mesi scorsi da alcuni studiosi americani.
Un fenomeno evidente in tutto il mondo. "Quando chiedo in aula di
alzare la mano a chi scrive abitualmente in corsivo - spiega
Jimmy Bryant, docente della Central Arkansas University - nessuno
studente, ormai da anni, risponde e a malapena sanno leggerlo".
La colpa e' da imputare al fatto che si scrive sempre piu' con
tastiere e smartphone, spesso in stampatello, e al fatto che in
molte scuole si dedica sempre meno tempo all'insegnare a scrivere
a mano e in corsivo. "In Italia il fenomeno e' piu' limitato e
coinvolge soprattutto i ragazzi, che scrivono poco e quando lo
fanno, e' in stampatello - rileva Alberto Ugazio, presidente
della Societa' italiana di pediatria - alle elementari si
continua ancora a scrivere e usare il corsivo. Il che da un lato
e' una fortuna, ma dall'altro dimostra che il pc e' scarsamente
diffuso nella scuola primaria".
A preoccupare non e' pero' tanto uno stile di scrittura o
l'altro, precisa Ugazio, ma il fatto che "si scrive sempre meno e
in modo piu' povero, con un vocabolario molto ridotto e una
minore complessita' di linguaggio. Spesso chi scrive messaggi su
pc e telefoni lo fa in modo cosi' modesto che comunica in modo
apparente e non reale".
Imparare a scrivere in corsivo "aiuta i bambini a perfezionare le
loro capacita' motorie - avverte Sandy Schefkind, terapista
pediatrica dell'ospedale di Bethesda - la chiave e' la destrezza,
la fluidita', la capacita' di dosare la pressione della penna sul
foglio". Non solo. Il corsivo, da sempre, "e' stata una fonte di
arte e il passaggio allo stampatello - aggiunge Ugazio -
significa una perdita di creativita'".
(Wel/ Dire)