(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 24 giu. - Un manifesto
sull'affido familiare come strumento di confronto e di risposta
ai minori che non vivono piu' nella propria famiglia d'origine.
E' quanto e' stato realizzato, nell'ambito del programma
nazionale 'Un percorso sull'affido', da tre regioni italiane:
Marche, Toscana e Umbria. "E' necessario- si legge in uno dei
passaggi chiave del manifesto- pensare e riflettere su forme
diverse di affido: single e famiglie a tempo parziale, per
adolescenti in difficolta' o a rischio devianza. Si avverte
l'esigenza di una maggiore flessibilita', anche per agevolare le
famiglie d'origine che possono in tal modo accettare con
tranquillita' l'intervento di sostegno".
Il manifesto e' stato presentato durante il seminario 'Un
percorso nell'affidamento' tenutosi stamattina all'Istituto degli
Innocenti di Firenze, al quale hanno partecipato i rappresentanti
delle rispettive regioni promotrici del manifesto. Mario
Margasini, responsabile servizio istruzione della regione Umbria,
ha sottolineato come "il taglio di risorse al welfare non aiuta
ad affrontare le questioni legate all'affido". Margasini ha
ricordato come in Umbria i minori in affidamento familiare siano
aumentati dai 201 del 2007 ai 208 del 2009. Discorso simile anche
nelle Marche, dove i minori in affidamento familiari sono passati
dai 312 del 2008 ai 335 del 2010, mentre quelli presenti nelle
strutture residenziali sono considerevolmente diminuiti, passando
da 846 a 547.
"E' necessario- ha detto Renato Scuterini, dirigente
dell'assessorato al welfare della regione Marche- creare maggiore
consapevolezza reciproca sui temi dell'affidamento tra le varie
realta' italiane". Inoltre, "servono relazioni piu' strette fra
tribunali e operatori".
Presente al convegno anche l'assessore al welfare della
Regione Toscana, Salvatore Allocca: "Il confronto con altre
regioni- ha detto- e' un passo importante per capire meglio le
trasformazioni che si stanno verificando nella societa' e nel
fenomeno dell'affido. E' necessaria un'opera di manutenzione
della legge 184/83 che regola questa realta', per renderla piu'
flessibile e piu' corrispondente all'attuale situazione sociale.
In Toscana vediamo una diminuzione di oltre il 15%degli affidi
familiari, probabilmente frenati da fattori come la crisi
economica, la diffidenza verso gli immigrati o la diffusione
sempre maggiore dinuove tipologie familiari. Per far fronte a
questa situazione potremmo aprire la strada dell'affido ai single
o comunque rendere lo strumento piu' flessibile".
(www.redattoresociale.it)
(Wel/ Dire)