PROGETTO A ROMA DI SAVE THE CHILDREN PER FERMARE LA DISPERSIONE
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 giu. - Pur se in lento
miglioramento, il fenomeno della dispersione scolastica -
ripetute bocciature, frequenza discontinua, cambi di classe o
scuola, fino all'estrema decisione da parte di ragazzi e ragazze
appena adolescenti di abbandonare la scuola superiore e qualsiasi
opportunita' di formazione, anche professionale - persiste in
Italia e nel Lazio, con cifre e percentuali non da ultimi della
classe, ma da penultimi si'. Si stimano in oltre 800.000, di cui
il 60% maschi, i giovani con esperienza di abbandono scolastico
precoce. Sono pari al 18,8% della popolazione fra i 18 e i 24
anni. Una percentuale che ci pone a quasi 9 punti di distanza
dall'obiettivo del 10% di tasso di abbandono scolastico stabilito
nella strategia Europa 2020. E anche a una discreta distanza
dall'attuale media europea del 14,4%. Sono i risultati di
'In-Contro', il progetto di Save the Children per contrastare la
dispersione scolastica.
Per quanto riguarda la dimensione regionale del fenomeno, i
tassi piu' elevati di dispersione scolastica, secondo i dati
presentati da Save the Children, si registrano nel sud Italia con
la Sardegna e la Sicilia in testa (rispettivamente con 8,3% e
6,6% di dispersione nella scuola superiore di II grado). Il Lazio
si attesta al 5,5%, pari ad un totale di oltre 14.000 tra
interruzioni formalizzate e abbandoni, al di sopra della media
italiana che e' di 4,7%.
"La dispersione e' un problema molto serio che non segnala
soltanto una difficolta' scolastica del minore- commenta Valerio
Neri, direttore generale Save the Children Italia- ma un suo
disagio piu' vasto che riguarda spesso anche l'ambiente sociale e
familiare in cui vive. L'insuccesso scolastico a sua volta puo'
innestare una serie di conseguenze negative sul presente e futuro
del ragazzo o ragazza, che si ritrova con un bagaglio di
competenze, strumenti, capacita' spesso inadeguati a fronteggiare
un mercato del lavoro sempre piu' difficile e la complessita'
della vita, magari in un contesto urbano".
Per queste ragioni Save the Children ha deciso di avviare nel
giugno 2010 a Roma il progetto pilota 'In-Contro', per
contrastare la dispersione scolastica nel XII Municipio, un'area
ad elevato rischio di dispersione. Il progetto e' stato portato
avanti con l'associazione 'Pontedincontro', in collaborazione con
il Comune di Roma - assessorato Attivita' Produttive e Lavoro -
con il quale e' stato stipulato un protocollo d'intesa e il
sostegno di Sisal e ha voluto fornire un supporto ad ampio
raggio, non solo scolastico ma anche sociale, familiare,
promuovendo allo stesso tempo il protagonismo e il punto di vista
dei ragazzi. Sono circa 800 i minori dai 6 ai 17 anni coinvolti
nel progetto, bambini e ragazzi a rischio di dispersione, o che
hanno lasciato la scuola media o superiore e ora frequentano un
centro di formazione professionale, oppure usciti del tutto dal
circuito scolastico".
'Siamo lieti di proseguire la partnership con Save the
Children, avviata nel 2009 con un progetto a sostegno dei bambini
e delle loro famiglie colpiti dal sisma in Abruzzo-dichiara
Emilio Petrone, amministratore delegato Sisal- Dal 2010
sosteniamo il progetto 'In-Contro', volto a fronteggiare il
fenomeno della dispersione scolastica, e che e' in linea con il
nostro programma di responsabilita' sociale focalizzato sulla
creazione di opportunita' per i giovani e sullo sviluppo delle
loro potenzialita'. La forza di 'In-Contro' risiede anche nella
sua sinergia con il territorio e questo grazie anche alla
partecipazione delle istituzioni, prima fra tutte il Comune di
Roma. Nel 2010 oltre a questo intervento, con Save the Children
abbiamo attivato attraverso la nostra rete di quasi 45.000
ricevitorie, la raccolta fondi per la campagna 'Every One' in una
gara di solidarieta' contro la mortalita' infantile'.
Riducendo il campo alla situazione della capitale, Save the
Children segnala come il fenomeno della dispersione e' presente
in modo piu' o meno consistente: i tassi di dispersione aumentano
con il progredire dei cicli di studio, attestandosi al 2,3% delle
scuole elementari (soprattutto a causa dei trasferimenti), al
6,6% nelle scuole medie e addirittura al 20,1% nelle scuole
secondarie superiori. Il fenomeno coinvolge soprattutto i minori
tra i 13 e i 17 anni, per lo piu' di sesso maschile. A livello
comunale si registrano sensibili differenze tra municipio e
municipio: il record di ritirati, trasferiti e bocciati si ha nel
V (Tiburtina, Pietralata, San Basilio, con rispettivamente il
6,2% e quasi il 19%), ma anche il I municipio (i rioni del centro
storico, Trastevere, Testaccio, Esquilino), il VII (Centocelle,
Alessandrino), l'VIII (Torre Spaccata, Tor Vergata, Lunghezza,
Torre Angela, Borghesiana), il X (Cinecitta', Don Bosco, Appio
Claudio, Morena) e il XII presentano percentuali significative di
dispersione: in quest'ultimo municipio si attesta intorno a 9%.
Sono varie le cause dietro la dispersione e l'abbandono
scolastico, come emerso da una ricerca partecipata realizzata dai
ragazzi stessi, nell'ambito del progetto 'In-contro', attraverso
90 interviste a propri pari: l'idea che la scuola non serva, sia
una perdita di tempo rispetto a un'esigenza forte e impellente di
lavorare e guadagnare dei soldi utili a se' e anche talvolta alla
famiglia; lo scarso interesse verso le materie scolastiche e
difficolta' nel rendimento; l'impatto negativo e frustrante dei
fallimenti; l'attrattiva esercitata da attivita', anche illegali
come lo spaccio, che sembrano offrire guadagno e soddisfazioni
economiche immediate; la ribellione verso l'autorita', le regole
rappresentate dai professori e dall'organizzazione scolastica;
l'influenza in negativo dei propri 'pari', dentro e fuori la
scuola.
"La complessita' delle motivazioni della dispersione scolastica e
la persistenza di questo fenomeno richiedono delle risposte
articolate ed efficaci- prosegue Valerio Neri- Bisogna prima di
tutto combattere l'abbandono che comunque rappresenta l'esito
piu' drammatico della dispersione. E' poi necessario definire
degli indicatori di rischio sia a livello locale che nazionale e
fare accordi di sistema fra scuola, istituzioni e servizi
territoriali per affrontare in modo coordinato il fenomeno. In
termini operativi e' necessario ripensare la scuola, proponendo
degli interventi differenziati e non cristallizzati in rigidi
modelli formativi che male rispondono alle esigenze dei minori,
soprattutto di quelli che vivono in situazioni di rischio e
marginalita'. Servono proposte laboratoriali adeguate, attivita'
che portino i minori a uscire dai contesti chiusi nei quali
vivono, momenti di riflessione e di dialogo, attivita' sportive.
Al di sopra di tutto rimane fondamentale restituire un ruolo
attivo ai bambini e ai ragazzi. Il progetto In-Contro si e'
fondato sull'ascolto e la centralita' dei minori. Ne e' esempio
la ricerca partecipata nella quale i ragazzi e ragazze coinvolti
non hanno solo raccolto le idee e le storie di vita dei coetanei,
ma hanno anche proposto dei percorsi alternativi e delle
soluzioni al problema della dispersione scolastica".
Sono stati 800 i minori dai 6 ai 17 anni coinvolti nel
progetto che ha preso il via nel giugno 2010 nel XII Municipio
(Laurentino 38, Acilia e Ostia): sono minori raggiunti attraverso
collaborazioni con le scuole e grazie a un'attivita' di outreach
e di coinvolgimento del territorio. In particolare si e' lavorato
con alcune classi del Centro di formazione professionale (Cfp)
Ernesto Nathan; con le scuole presenti nei quartieri di
Laurentino 38, di Acilia, di Ostia e di Tor Bella Monaca; con i
minori intercettati nel quartieri dei cosiddetti ponti di
Laurentino 38.
Con i giovani del Cfp sono state promosse attivita'
laboratoriali, una ricerca partecipata sul tema delle dispersione
e accompagnamenti allo studio. Tali interventi hanno prodotto un
miglioramento dei rendimenti scolastici e delle relazioni tra
pari, consentendo a quasi tutti i ragazzi di accedere agli esami
di fine anno e di evitare quindi occasioni di definitiva
dispersione scolastica.
Con i minori delle scuole pubbliche (secondarie di primo e
secondo grado) sono stati realizzati laboratori volti alla
prevenzione della dispersione scolastica e una ricerca fra gli
studenti. Sono poi stati organizzati un corso di aggiornamento e
seminari con i docenti, che hanno potuto riflettere e acquisire
strumenti per contrastare i rischi di dispersione scolastica.
Attraverso l'apertura di un centro diurno a bassa soglia si sono
promosse diverse attivita' (laboratori, sostegno scolastico,
incontri con logopedisti, gite fuori dai propri quartieri,
attivita' sportive, e, in quest'ultima fase, un centro e un campo
estivo), che hanno garantito a 350 degli 800 minori di migliorare
i propri rendimenti scolastici e la loro socialita'.
Infine, il progetto ha previsto il recupero di 40 minori che
non si erano potuti iscrivere al Cfp a causa del mancato numero
di posti: alcuni di essi sono stati inseriti in altri centri di
formazione professionale, mentre agli altri si e' proposto un
percorso di orientamento al lavoro attraverso il Col (centro di
orientamento al lavoro) del XII Municipio, evitando cosi' il
rischio di ingresso in circuiti di lavoro in nero.
(Com/Fmu/ Dire)