(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 giu. - Oggi l'Italia e' tra i
paesi piu' ricchi del mondo, ma crescono i problemi per mantenere
i livelli raggiunti e sono molti quelli desiderosi di andare
all'estero per avere piu' opportunita'. Lo rivela il VI Rapporto
Italiani nel mondo di Caritas-Migrantes presentato oggi a Roma.
Il rapporto prende in esame alcuni dati, partendo dall'Eurispes,
secondo cui i giovani di 15-29 anni, da qualificare come
"ne'/ne'" (ne' allo studio, ne' al lavoro), sono oltre due
milioni, un quinto del totale di questa fascia di eta'. Ma e' lo
stesso rapporto ad attestare che il "sogno estero" affascina ben
piu' persone di quelle che emigrano: il 40,6% tra tutte le fasce
d'eta' e ben il 50,9% tra i piu' giovani (tra i 25 e i 34 anni).
Una propensione confermata anche da altre indagini.
Gli intervistati piu' disposti a trasferirsi vivono al Centro
(49,4%). Il 40% ha dichiarato che non cambierebbe mai Paese.
Guardando alle fasce di eta', i piu' bendisposti ad andarsene
hanno tra i 25 e i 34 anni (50,9%).Ma dove si trasferirebbero gli
aspiranti emigranti? In Francia (16,5%), Stati Uniti (16,1%),
Spagna (14,3%), Inghilterra (11,9%) e Germania (10,1%). Seguono
Svizzera, Austria, Svezia, Canada, Olanda, Brasile, Danimarca e
Norvegia In Italia a mettere in movimento i loro sogni sono
migliaia di laureati che ogni anno si spostano all'estero,
ponendo fine all'attesa di un improbabile posto adatto alla loro
preparazione, spesso neppure cancellandosi dalle anagrafi
comunali. Sono stati 17.754 gli studenti universitari che,
nell'anno accademico 2008/2009, si sono recati all'estero
inserendosi nel Programma Europeo Erasmus e 1.628 quelli che
hanno compiuto un tirocinio presso imprese di altri paesi, su un
totale europeo, rispettivamente, di 168.153 e 30.300 studenti.
A venire in Italia sotto la copertura di questo programma sono
stati, invece, in 15.530. Dal 1987 al 2009 gli studenti europei
protagonisti di queste "migrazioni per studio", spesso funzionali
anche alle migrazioni per lavoro, sono stati 2 milioni (l'1%
della popolazione universitaria), non scoraggiati dal modesto
sussidio comunitario (272 euro al mese), che in pratica finisce
per favorire i figli di famiglie benestanti. La Spagna e' al
primo posto, sia come paese che invia gli studenti che come paese
che accoglie, essendo identificata come un luogo di ottima
permanenza, motivo per cui, nonostante i suoi problemi, attira
anche diversi italoamericani provenienti dal Sud America.
In Spagna, secondo fonti locali, gli italiani sono passati da
59.743 nel 2003 a 170.051 nel 2010. A Madrid, inoltre, dal 16 al
21 agosto 2011 e' previsto l'arrivo 40 mila italiani per unirsi
al mezzo milione di giovani partecipanti alla Giornata Mondiale
della Gioventu' e anche questo grande evento influira' sui flussi
migratori. Nel 2008, secondo l'Ocse, gli universitari che hanno
studiato in altri Stati sono stati 3.342.092 tra i quali, per
quanto riguarda l'Italia, 42.433 in uscita e 68.273 in entrata:
questi ultimi sono quasi il doppio rispetto al 2000, ma ancora
pochi rispetto al livello di studenti stranieri che si riscontra
negli altri grandi paesi europei.
(Wel/ Dire)