"UN SUCCESSO CHE HA PRESO CORPO ANCHE GRAZIE ALLA SCUOLA"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 giu. - "La scommessa era
quella di coinvolgere largamente gli italiani, non solo gli
adulti, ma soprattutto i giovani. Sono molto orgoglioso per
questo successo, che ha preso corpo anche grazie al lavoro della
scuola e degli insegnanti". A tracciare il bilancio delle
celebrazioni dei 150 anni dell'Unita' d'Italia e' Giuliano Amato,
presidente del Comitato dei garanti per il 150esimo, in occasione
della presentazione del libro 'Alfabeto italiano. Fatti e persone
di una storia al presente', scritto insieme al consulente del
presidente del Consiglio per il 150esimo, Paolo Peluffo. Secondo
Amato, "non c'e' dubbio che se le celebrazioni fossero state solo
una sequenza di eventi ufficiali, un rischio che paventavamo,
sarebbero fallite".
Invece, spiega ancora il presidente, anche grazie a "Benigni, che
in una sera ha fatto capire che il Risorgimento e' stato
realizzato dai giovani, e' scattata una identificazione dei
ragazzi" che nelle classi "sono riusciti a ricostruire quel pezzo
di storia avvicinandosi al Risorgimento".
GIANNI LETTA: "CIAMPI IL PRIMO DA RINGRAZIARE" - "La prima
persona che voglio ringraziare e' il presidente Ciampi che, fin
dal primo giorno, ha sentito l'imperativo di risvegliare l'amor
di patria". Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio,
Gianni Letta, anche lui presente a Roma nella sede della stampa
estera alla presentazione del libro di Amato-Peluffo, sottolinea
l'impegno di Caro Azeglio Ciampi per il 150esimo dell'unita'
nazionale. Sia per l'istituzione della parata militare - "questa
si' che fu una rivoluzione" - sia per la sua richiesta di cantare
tutti l'inno nazionale, fino alla difesa del Vittoriano, "che
qualcuno voleva abbattere". Letta aggiunge che "e' stato lui non
solo a preparare le celebrazioni, ma anche a far crescere il
sentimento e la voglia".
Dopo di lui, il sottosegretario ricorda "l'allora vicepresidente
del Consiglio, Francesco Rutelli, che organizzo' il quadro delle
celebrazioni", e ancora "Giuliano Amato, che ringrazio per aver
accolto questo compito con saggezza e cultura". Infine, conclude
Letta, "Paolo Peluffo, che e' stato apostolo di questo 150esimo".
(Wel/ Dire)