KORDOFAN, OLTRE 30MILA BAMBINI SFOLLATI
RISCHIANO SEPARAZIONE DA FAMIGLIE, ABUSI E TRAUMI DEVASTANTI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 giu. - L'escalation di
violenza che si e' abbattuta negli ultimi giorni nel Kordofan
meridionale ha causato 60.000 sfollati, tra cui 30.000 bambini,
che sono a rischio di essere separati dalla loro famiglie,
abusati e di subire traumi devastanti. "Siamo molto preoccupati
per i bambini sfollati a causa dei combattimenti e stiamo
combattendo contro il tempo per fornire loro aiuto prima che
arrivi la stagione delle piogge", afferma Amin El Fadil,
direttore generale di Save the Children in Sudan.
Gli abitanti del Kordofan meridionale hanno dovuto lasciare le
proprie abitazioni in mezzo ad attacchi aerei, sparatorie,
incendi e saccheggi. La maggior parte delle vie di accesso alla
zona non sono sicure o sono bloccate, limitando di fatto
l'accesso umanitario volto ad aiutare i bambini e le loro
famiglie. L'aeroporto di Kadugli e' stato chiuso ed anche le vie
terrestri per arrivare in citta' sono bloccate, mentre cresce la
preoccupazione che i combattimenti tra l'esercito regolare del
Sudan e l'Armata di liberazione del Sudan (Sudan Liberation Army)
possano aumentare e diffondersi. I bambini sfollati sono esposti
a numerosi rischi, come quello di essere coinvolti nelle
violenze, assistere ad eventi traumatici, nonche' perdere le
loro famiglie nella confusione generale. In particolare, i
bambini che rimangono separati alle famiglie sono molto
vulnerabili e a rischio di abuso fisico e sessuale, e possono
anche essere arruolati forzatamente.Questa nuova ondata di
sfollati segue un conflitto simile che ha gia' afflitto la zona
di Abyei e si inquadra nella piu' ampia crisi umanitaria che
affligge il Sud Sudan. Negli ultimi mesi, c'e' stato un massiccio
afflusso di persone dal nord al sud del paese, in vista della
dichiarazione d'indipendenza di luglio. "Bisogna urgentemente
garantire l'accesso umanitario nel Kordofan meridionale per
cercare di raggiungere quanti piu' bambini possibili. Save the
Children sta supportando i bambini sia nella parte nord che sud
del Sudan e si sta preparando a fronteggiare l'emergenza
crescente nel paese e per questo chiediamo ad entrambe le parti
coinvolte nel conflitto di rispettare gli accordi di pace e
salvaguardare i bambini del Kordofan meridionale e le loro
famiglie", conclude Amin El Fadil.
Save the Children lavora in Sudan dal 1984 e ha messo al servizio
del paese i suoi oltre 90 anni di esperienza nel fronteggiare
crisi umanitarie in tutto il mondo. L'Organizzazione ha uffici in
tutto il paese e lavora anche con numerose comunita' locali,
nonche' partner e associazioni che si occupano di bambini. Save
the Children, grazie alla sua presenza capillare negli stati
chiave del nord del paese, e' in grado di distribuire cibo,
medicinali e materiali di rifugio per i bambini sfollati.
Save the Children ha creato il Fondo Emergenze per i Bambini
per portare soccorso dove serve, immediatamente. Il lavoro di
risposta alle emergenze dell'Organizzazione in Sudan e in tutto
il mondo, puo' essere sostenuto aderendo al Fondo Emergenze per i
bambini: www.savethechildren.it/fondoemergenze
(Wel/ Dire)
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