(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 giu. - Quanti sono, dove e come vivono. Quali strategie mettere in atto per creare integrazione, convivenza pacifica e garantire le piu' elementari norme di igiene e corretti stili di vita per rom, sinti e caminanti. Sono le domande cui ha cercato di dare risposta il primo rapporto fatto dal Parlamento italiano sulle popolazioni nomadi presenti in Italia. L'indagine curata dalla commissione straordinaria per i Diritti umani del Senato, dopo circa un anno e mezzo di lavoro, ha presentato oggi a Roma il rapporto conclusivo nella sede della comunita' di Sant'Egidio. Per cio' che riguarda i numeri e' difficile portare cifre certe. Nel rapporto, infatti, si spiega chiaramente la difficolta' di avere censimenti precisi di popolazioni dove "molti degli appartenenti a questi gruppi mettono in atto strategie mimetiche allo scopo, laddove e' possibile, di essere assimilati al resto della popolazione". Tuttavia le stime considerate dal rapporto, dicono che in Italia la presenza di rom va dai 130.000 ai 170.000. In nostro e' il Paese europeo in cui la presenza di queste popolazioni registra la percentuale piu' bassa (pari allo 0,02% della popolazione). Nei campi nomadi vivono circa 40.000 persone, di cui meta' sono cittadini italiani. Secondo i dati della Croce rossa italiana, su 5.000 censiti nei campi di Roma, i 2/3 sono cittadini dell'ex Jugoslavia, 1/3 proviene dalla Romania. Il 4% e' rappresentato da italiani. Ma i rom sono prevalentemente un popolo di bambini. I minori di 14 anni sono il 40% della popolazione totale, mentre gli adulti che superano i 60 anni rappresentano una percentuale bassissima.
(Wel/ Dire)