MA ANCHE NELL'EDILIZIA SOCIALE COMPRARE CASA E' DIFFICILE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 14 giu. - La domanda e l'offerta
nel mercato edilizio dell'Emilia-Romagna non si incontrano, e se
sono 50 mila gli appartamenti nuovi invenduti in regione, solo il
40,6% delle richieste di casa si rivolge al libero mercato,
mentre cresce sempre di piu' la domanda di housing sociale. Le
case che vengono costruite sono infatti economicamente proibitive
per molte famiglie in cerca di abitazione, mentre e' ancora
insufficiente l'offerta di edilizia sociale a prezzi accessibili.
Questi dati emergono dal convegno indetto da Confcooperative
Emilia Romagna dal titolo "Edilizia sociale: quale ruolo per la
cooperazione?".
Dall'analisi presentata oggi a Bologna emerge poi un altro dato:
le categorie piu' vulnerabili e bisognose di un aiuto pubblico
per la casa sono i giovani, gli stranieri e quei separati che,
abbandonando il tetto coniugale, a un tratto possono contare su
risorse assai minori per affrontare un nuovo acquisto o anche
solo un affitto.
Proprio sulla questione dell'edilizia sociale per l'affitto e'
intervenuta l'assessore regionale alle Politiche sociali Teresa
Marzocchi. "In questa situazione di crisi economica sono sempre
di meno le famiglie che possono affrontare l'acquisto di una casa
- ha detto - quindi e' piu' che mai necessario valorizzare una
politica di intermediazione degli affitti". Una proposta
dell'assessore regionale alle Attivita' produttive Gian Carlo
Muzzarelli, invece, permetterebbe di superare gli stringenti
vincoli del patto di stabilita'. L'assessore pensa di istituire
un "fondo di rotazione regionale che sostenga i condomini di
nuova costruzione che si impegnano ad adempiere alle norme
comunitarie in tema di risparmio energetico ed edilizia sismica,
e al contempo garantiscano una determinata quota di affitti a
canone concordato".
Che l'affitto sia una forma di ricerca della casa molto
richiesta dalle famiglie in Emilia-Romagna e' dimostrato anche
dal numero sempre crescente di domande presentate per il fondo
sociale per l'affitto, cresciute del 85% dal 2001 a 2009. "Questo
fondo pero' e' destinato a scomparire - ricorda Muzzarelli - a
causa del netto taglio deciso dall'ultima finanziaria sul
contributo statale per l'Emilia-Romagna. L'erogazione e' crollata
in un anno da 12 a 2,5 milioni di euro". Sul fronte dell'edilizia
pubblica in regione pero', i dati non sono buoni:
l'Emilia-Romagna e' la seconda regione italiana con meno alloggi
di edilizia residenziale pubblica (dati Fillea Cgil), superata
solo dalla Toscana. Una scarsita' ancor piu' grave se rapportata
alla popolazione residente: le case di edilizia pubblica sono
solo 16 su mille.
(Wel/ Dire)