GENITORI NATURALI ALLA RICERCA DI FIGLI DATI IN ADOZIONE
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 14 giu. - Iniziativa dell'Anfaa
(Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie), che
scrive al Garante per la protezione dei dati personali, alla Rai
e alla trasmissione "Chi l'ha visto?".
La questione e' chiarita nella missiva mandata al Garante, in cui
la presidente dell'Anfaa, Donata Nova, ricorda che "nel corso
delle puntate della trasmissione 'Chi l'ha visto?' del 1° e 8
giugno e' stato dato ampio spazio all'appello di una signora che
rivendica il 'diritto' di ritrovare la propria figlia, Fabiola
nata il 31 luglio 1982 a Palermo e adottata a due anni,
sostenendo che le sarebbe stata sottratta improvvisamente e per
sempre, senza alcun preavviso, mentre lei era al lavoro. Queste
affermazioni gravissime e non veritiere (com' e' noto la
procedura per l'accertamento dello stato di adottabilita' di un
minore e' garantista e prevedeva allora ben quattro stadi di
giudizio) sono state suffragate e sostenute dagli interventi
della conduttrice Federica Sciarelli e degli altri giornalisti
della redazione. Nel corso della puntata di ieri sono intervenuti
telefonicamente prima il nonno e poi il padre dell'adottata,
rintracciati tramite l'appello televisivo".
"Riteniamo - continua la presidente dell'Anfaa - che anche in
questo caso (come avvenuto lo scorso anno con Festa Italiana)
siano state palesemente violate le disposizioni previste e
sanzionate dall'articolo 73 della legge n.184/1983 e successive
modificazioni, oltre a quelle relative alla privacy di cui al D.
Lgs. 196/2003. Pertanto confidiamo vivamente in un tempestivo e
determinante intervento di codesto Ufficio, affinche' sia posta
fine a questi appelli, che rischiano di sconvolgere in maniera
irreversibile la vita dell'adottato e della sua famiglia".
"Questi appelli stanno inoltre - conclude - creando vivissime
preoccupazioni negli adottati e nei loro genitori delegittimati
nel loro ruolo di figli, madri e padri a tutti gli effetti.
Preoccupa inoltre l'attacco frontale al ruolo dei Servizi sociali
e della magistratura minorile, presentati come 'ladri di bambini'
e che sono invece fondamentali per la tutela dei minori che
subiscono incuria, abusi, maltrattamenti".
Alla Rai e alla trasmissione in questione e' stato mandato un
telegramma di diffida, seguito da una lettera con cui si
precisano i motivi.
In particolare si evidenzia come nella trasmissione non sia stata
citata e illustrata la procedura, garantista di tutte le parti
coinvolte nel procedimento adottivo. "Al contrario, violando
palesemente le disposizioni previste (a') sono state ampiamente
diffuse informazioni che hanno reso, anche da parte di terzi,
identificabile l'adottata, incuranti di mettere cosi' a
repentaglio la sua serenita' e quella della sua famiglia".
"Questi appelli stanno creando vivissime preoccupazioni negli
adottati e nei loro genitori delegittimati nel loro ruolo di
figli, madri e padri a tutti gli effetti - scive l'Anfaa -. Le
affermazioni della conduttrice e degli altri giornalisti, in
merito ai legami tra genitori e figli, rivelano anche una
profonda arretratezza culturale, in quanto ancora ancorate ad un
concetto di genitorialita' e filiazione quale atto
preminentemente biologico e non basato sul determinante rapporto
affettivo ed educativo che giorno dopo giorno i genitori
costruiscono con i loro figli, adottivi e non!.
"Riteniamo inaccettabile inoltre - conclude la presidente - il
duro e costante attacco al ruolo dei servizi sociali e della
magistratura minorile, presentati, anche in precedenti vostre
trasmissioni, come 'ladri di bambini'. e che sono invece
fondamentali per la tutela dei minori che subiscono deprivazioni
affettive, incuria, abusi, maltrattamenti. Chiediamo pertanto che
si ponga fine alla trattazione televisiva di questi appelli, non
divulgando piu' alcun particolare che possa rendere ancora piu'
identificabili dal pubblico televisivo, le persone coinvolte".
(Wel/ Dire)