L'INSEGNAMENTO AI DISABILI COME "SCORCIATOIA" PER RUOLO NORMALE
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 14 giu. - Loro si sentono
abbandonati, i colleghi li ritengono impreparati: gli insegnanti
di sostegno sono "stretti" in queste due categorie, travolti
dall'eccessiva mobilita' e, spesso, cullati dalla speranza di un
piu' rapido accesso al ruolo normale ordinario
A questo si aggiungono altri problemi, come l'assegnazione degli
insegnanti di sostegno a tempo determinato e ad anno scolastico
iniziato: "Una situazione contraddittoria rispetto alle
aspirazioni e alle finalita' stabilite dalle norme - si legge nel
rapporto -: questa risorsa dovrebbe essere incaricata molto prima
dell'inizio delle attivita' didattiche, soprattutto nei passaggi
critici tra ordini di scuola e dalla scuola al lavoro". Inoltre,
si ricorre spesso all'insegnante di sostegno per i problemi di
integrazione e questo "contribuisce all'isolamento e alla
percezione negativa del lavoro di aiuto all'alunno con
disabilita'". Infine, non esiste un vero e proprio profilo
professionale ne' un codice deontologico ed e' totalmente assente
una valutazione delle prestazioni professionali.
Oltre a tutte queste difficolta', l'insegnante di sostegno
condivide quelle degli altri colleghi, in primis l'assenza di
formazione e di aggiornamento: "Il 32% delle scuole del primo
ciclo dichiara di non aver alcun insegnante in possesso della
specializzazione per il sostegno e il 53% dichiara che nessun
insegnante curricolare, negli ultimi tre anni, ha partecipato a
iniziative di formazione sull'integrazione" riferiscono i
curatori del rapporto, che rilanciano: "L'integrazione di
qualita' puo' avvenire solo in un ambiente fortemente innovativo
e in grado di favorire l'inclusione, in particolare
nell'organizzazione dei gruppi di vario livello e finalita' in
cui l'alunno con disabilita' puo' trovare un ambiente stimolante
e non umiliante".
(Wel/ Dire)