(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 10 giu. - Portano sui
palcoscenici partenopei quello che sono, ma soprattutto quello
che non sono diventati grazie al teatro. Sono i giovanissimi
attori dell'associazione culturale e teatrale "Sott'o ponte",
nata alla Sanita' otto anni fa con la difficile sfida di
recuperare i ragazzi a rischio del quartiere napoletano. Il
presidente, Vincenzo Pirozzi, classe '77, attore e regista,
racconta cosi' gli esordi: "Siamo partiti con 12 ragazzi. Oggi
sono 100, tra di loro soprattutto adolescenti".
Figlio di un boss, il giovane ha a sua volta trovato un'occasione
di riscatto nell'arte, fino a farne un mestiere e un insegnamento
per tantissimi ragazzi.
L'associazione propone per bambini dai 5 anni in su laboratori
gratuiti di teatro, cinema e danza: una palestra che prepara i
futuri protagonisti di produzioni teatrali e cinematografiche
rigorosamente "made in Napoli". Per i ragazzi della Sanita' anche
un doposcuola e attivita' ludiche che si svolgono nei locali
della parrocchia dell'Immacolata (in piazzetta San Vincenzo)
concessa in comodato d'uso da padre Antonio Loffredo, in attesa
che l'associazione abbia una sua sede. Cento i giovani seguiti e
dieci le persone, tra artisti, docenti e operatori sociali, che
lavorano con la onlus, tra i cui scopi c'e' anche quello di
contribuire al recupero delle tradizioni e del patrimonio storico
e artistico del rione. Parte delle attivita' dell'organizzazione
sono finanziate dalla Fondazione Banco Napoli per l'Assistenza
all'infanzia. "Per il resto - spiega il giovane regista, che e'
anche uno degli sceneggiatori della famosa soap 'Un posto al
Sole' - ci autofinanziamo, perche' non abbiamo avuto un grande
sostegno morale ed economico da parte delle istituzioni. E siamo
sempre andati avanti con la sola forza della convinzione".
Attualmente la compagnia sta portando in scena al teatro Bolivar
di Materdei "Otto centimetri dall'anima", spettacolo liberamente
tratto dal libro della giornalista Giuliana Covella ("Otto
centimetri di morte. La fine del sogno di Luigi Sica", edito da
Guida). La storia di Giuseppe Esposito (l'alter ego del sedicenne
Luigi Sica ucciso il 16 gennaio del 2007) e dei suoi amici
sognatori, bravi ragazzi che vogliono fare qualcosa per cambiare
la citta'. Un musical dalle molte facce, in cui si passa dalle
risate per le frizzanti scene collettive in cui sono coinvolti
circa venti adolescenti, alle lacrime. Come quando il
protagonista viene strappato alla vita accoltellato da un
coetaneo, e con lui sembrano finiti tutti i sogni di riscatto di
un intero quartiere. Ma lo spettacolo scritto da Annalisa
Corporente, tutto sommato, ha un lieto fine: i ragazzi, per
onorare la memoria del loro amico Giuseppe, riescono a far
rinascere la Sanita' creando, grazie al loro impegno e all'aiuto
di una suora, un centro socio-educativo. Non tutto e' perduto
insomma, nella finzione come nella realta'. Prossima data:
domenica 12 giugno alle 20.30.
(Wel/ Dire)