(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 7 giu. - "Anche se in misura
ridotta rispetto al passato, investire nella propria istruzione
continua ad essere una scelta premiante per i giovani italiani: i
nostri laureati guadagnano di piu' rispetto ai diplomati e
raggiungono tassi di occupazione piu' elevati". Aviana
Bulgarelli, Direttore Generale dell'Isfol, commenta i risultati
di uno studio che anticipa un progetto di ricerca dell'Istituto
sui rendimenti dell'istruzione nel mercato del lavoro. Lo
scenario italiano "mostra una elevata variabilita' della
spendibilita' sul mercato delle diverse competenze acquisite". La
laurea paga, dunque, ma non tutti scelgono il titolo giusto: in
Italia si conferma un rendimento maggiore per le competenze
tecniche e scientifiche, ma una bassa offerta di laureati in
mqueste aterie ed una diminuzione della quota di giovani che
seguono percorsi tecnici e professionali nell'istruzione
secondaria superiore.
Intanto, comunque, i giovani che decidono di investire su se
stessi, scommettendo sull'aumento della propria formazione e
acquisendo un titolo di istruzione universitario, ottengono,
spiega l'Isfol, risultati migliori rispetto a chi decide di
entrare nel mercato del lavoro con un diploma di scuola
secondaria: i giovani laureati guadagnano piu' dei diplomati e,
in prospettiva, hanno tassi di occupazione piu' elevati. Per fare
un esempio, fra i 25-34enni chi ha solo il diploma prende in
media 1.108 euro al mese. Chi ha la laurea 1.289.
Il divario retributivo dei laureati rispetto ai
diplomatiß-ßriferito ai soli lavoratori dipendentiß-ße' pari ad
oltre il 16ß% sia nella classe di eta' compresa tra 15 e 24 anni
che, tra 25 e 34 anni, per poi aumentare sistematicamente nel
corso della carriera lavorativa.
Quanto al tasso di occupazione, le evidenze suggeriscono uno
scenario migliore per i giovani diplomati, che nelle prime due
fasce di eta' considerate hanno un tasso di occupazione piu'
elevato. Ma va considerato che i diplomati entrano nel mercato
del lavoro mediamente un quinquennio prima dei laureati,
accumulando un'esperienza che porta progressivamente ad una
maggiore occupabilita' e, in generale, ad uno scenario che vede i
diplomati in condizioni mediamente migliori nella fascia di eta'
fino ai 34 anni. Ma gia' prima dei 30 anni di eta' i laureati
recuperano ampiamente le posizioni in termini di tasso di
occupazione e di retribuzione media. Il divario osservato e'
infatti recuperato interamente intorno ai 28-29 anni, eta' dalla
quale il tasso di occupazione dei laureati supera
sistematicamente quello dei diplomati. Nella classe di eta'
compresa tra 25 e 34 anni il tasso di occupazione dei giovani
diplomati e' superiore di oltre un punto percentuale rispetto ai
laureati, ma nella fascia di eta' successiva, da 34 a 44 anni, il
tasso di occupazione dei laureati sopravanza di quasi 7 punti
percentuali quello dei diplomati. L'eta' al primo ingresso al
lavoro dei laureati, oltre ad essere mediamente piu' alta di
cinque anni rispetto ai diplomati, e' anche assai piu' variabile:
i diplomati generalmente iniziano la ricerca di lavoro subito
dopo il conseguimento del titolo, tra i 19 e i 20 anni; i
laureati con laurea triennale iniziano la ricerca tra 22 e 23
anni, quelli con laurea specialistica non prima dei 24 anni e
coloro che proseguono il percorso formativo post-laurea si
affacciano sul mercato del lavoro intorno ai 27-28 anni. Di cio'
occorre tenere necessariamente conto nel valutare i livelli di
occupazione di giovani con diverso titolo di studio nelle
medesime fasce di eta'.
(Wel/ Dire)