IN EMILIA IL 20% DEI BIMBI IN SOVRAPPESO, L'8,6% OBESO
STUDIO ISS: SERVONO MENO CIBO, PIU' SPORT E MENO TV E VIDEOGIOCHI
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 3 giu. - I dati stanno
migliorando, ma i bambini dell'Emilia-Romagna sono ancora troppo
grassi e non fanno abbastanza attivita' fisica. Inoltre, i loro
genitori hanno una percezione distorta, che vede i figli
'normali' anche quando hanno addosso troppa ciccia. Il 28,7% dei
bimbi tra i sei e gli undici anni, infatti, presenta un eccesso
ponderale che comprende sia sovrappeso che obesita'. L'8,6% e'
obeso, il 20,1% e' grasso, il 70,3% e' normopeso. Solo l'1% e'
sottopeso. Lo rivela l'indagine "Okkio alla salute" 2010, nata
dalla collaborazione dell'Istituto superiore di sanita', la
Regione, il Servizio sanitario regionale e le scuole
emiliano-romagnole. Lo studio serve appunto per monitorare lo
stato dei bambini, visto che e' ormai dimostrato che il
sovrappeso e l'obesita' possono portare a una serie di patologie.
Ora, se dai dati si ipotizza che la prevalenza di sovrappeso e
obesita' riscontrata nell'indagine sia simile in tutta la
popolazione regionale di eta' compresa fra sei e undici anni, il
numero di bambini sovrappeso e obesi in Emilia-Romagna sarebbe
64.000, di cui circa 20.000 obesi.
Lo studio ha coinvolto in tutto 181 classi di cui 19 a
Piacenza, 20 a Parma, altrettante a Reggio Emilia, Modena, Rimini
e Bologna, 21 a Ferrara e Forli'-Cesena e 22 a Ravenna. La
proporzione di maschi e di femmine nel campione e' simile. Visto
che assume importanza anche la percezione dello stato dei bambini
da parte della famiglia, oltre all'alimentazione e all'attivita'
fisica, lo studio ha preso in esame anche le mamme. Di quelle che
hanno risposto al questionario, il 50% ha un titolo di scuola
superiore e il 30% inferiore, il 41,7% lavora a tempo pieno e il
35,1% part-time, il 18% e' di nazionalita' straniera.
"Okkio alla salute", nell'ultima recentissima raccolta dei dati
(sono di maggio), ha passato in rassegna tutti i pasti dei
bambini. Partendo dalla colazione, si nota che solo il 63,5% ne
fa una qualitativamente adeguata, mentre il 6,3% non la fa
affatto (piu' nei bambini rispetto alle bambine, 6,4% contro
6,3%) e il 30,2% non la fa qualitativamente adeguata. Anche con
la merenda di meta' mattina non si va benissimo: solo una piccola
parte di bambini (37,5%) consuma una merenda adeguata, la maggior
parte (57,5%) la fa inadeguata e il 5% non la fa per niente. A
"discolpa" delle scuole, si puo' dire che nel 35,3% delle classi
viene distribuita una merenda di meta' mattina e l'alimento
proposto piu' di frequente e' la frutta.
Passando ai cibi sani, l'indagine ha chiesto anche alle mamme
quanta frutta e quanta verdura mangiano i loro figli. Risulta che
il 33% dei bambini consuma frutta due o tre volte al giorno, il
37,3% ne mangia una sola porzione, il 5,5% dei bambini la consuma
meno di una volta al giorno o mai nell'intera settimana. Il 25%
dei bambini, dicono i genitori, consuma verdura due o tre volte
al giorno, il 32,7% una volta sola, l'11,4% dei bambini non la
mangia mai o meno di una volta nell'intera settimana. I maschi,
in particolare, sono quelli che vogliono poche carote e zucchine
nel piatto. Un'altra brutta abitudine riguarda le bevande
zuccherate e quelle gasate. In Emilia-Romagna solo il 22,8% dei
bambini le consuma meno di una volta a settimana (o mai), il
27,4% le beve una volta e il 16% piu' volte al giorno. Va peggio
con quelle gasate: solo il 60% dei bambini le consuma meno di una
volta al giorno, il 7,4% le beve una volta e il 3,9% piu' volte
al giorno.
Un altro nodo da sciogliere e' quello dell'attivita' fisica,
troppo poca per l'indagine. In regione un bambino su tre (33,3%)
fa un'ora di attivita' fisica per due giorni la settimana, il
7,2% neanche un giorno e il 15,8% da cinque a sette giorni. Sono
i maschi a fare attivita' fisica piu' giorni delle femmine. In
generale, comunque, i dati evidenziano che i bambini fanno poca
attivita' fisica. Si stima che uno su sette sia fisicamente
inattivo, in questo caso piu' i maschi delle femmine. Inoltre,
poco piu' di un bambino su sei fa il livello di attivita' fisica
raccomandato per la sua eta'. In pochi vanno a scuola in bici o a
piedi, come pochi giocano all'aperto e pochissimi fanno
sufficienti attivita' sportive strutturate. Ciononostante, c'e'
un miglioramento del livello di attivita' sportiva e del gioco
all'aria aperta rispetto alla stessa indagine del 2008.
Intanto, pero', i ragazzi stanno seduti, guardano troppa Tv,
giocano spesso al computer o ai videogiochi. Il 69,4% dei bambini
guarda la Tv o usa videogiochi da zero a due ore al giorno,
mentre il 25,2% lo fa per tre o quattro ore e addirittura il 5,4%
per cinque ore o piu'. Il 36,7% dei bambini ha un televisore in
camera. E le mamme? La maggioranza sottostima lo stato ponderale
del proprio figlio: solo il 24,7% delle madri di bambini
sovrappeso e il 51,8% di bambini obesi ritiene che il proprio
bambino mangi troppo. La situazione e' simile per la percezione
del livello di attivita' fisica dei propri figli: solo un
genitore su tre vede le cose come stanno. Nel gruppo di bambini
non attivi, infatti, il 54,1% delle madri ritiene che il proprio
figlio svolga sufficiente attivita' fisica e l'8,5% molta
attivita' fisica.
L'influenza dei genitori e delle loro abitudini e' indubitabile,
secondo lo studio. Dai dati autoriferiti da mamme e papa',
infatti, emerge che il 19,2% delle madri emiliano-romagnole e' in
sovrappeso e il 6,2% e' obeso. I padri, invece, sono per il 44,3%
sovrappeso e obesi l'11,1%.
Quando almeno uno dei due genitori e' in sovrappeso lo e' anche
il 20,9% dei bambini, mentre il 7,9% e' obeso. Quando, poi,
almeno un genitore e' obeso, il 28% dei bambini e' in sovrappeso
e il 19,5% obeso. Allo stesso modo, quanto piu' i genitori sono
istruiti, quanto migliori sono le abitudini dei bambini. Il
rischio di obesita', infatti, diminuisce con il crescere della
scolarita' della madre, da 10,7% per titolo di scuola elementare
o media, a 8,1% per diploma di scuola superiore, a 6,4% per la
laurea.
Secondo lo studio, quindi, le scuole e le famiglie devono
collaborare per incrementare la naturale predisposizione dei
bambini all'attivita' fisica e nell'educazione alimentare. I
genitori dovrebbero essere coinvolti nelle attivita' di
promozione di sani stili di vita e riconoscere e sostenere la
scuola, come luogo privilegiato e vitale per la crescita e lo
sviluppo del bambino e collaborare, per tutte le iniziative che
promuovono la migliore alimentazione dei figli. Dove possibile,
poi, dovrebbero incoraggiare il proprio bambino a raggiungere la
scuola a piedi o in bicicletta, per tutto o una parte del
tragitto.
(Wel/ Dire)
|