"A TUTTI I BIMBI D'ITALIA LA POSSIBILITA' DI ESSERE TUTELATI"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 3 giu. - Una "giovane rete,
neo-costituita e neo-formata": la Conferenza dei tutori e garanti
regionali dell'infanzia, coordinata da Francesco Alvaro (garante
del Lazio), appoggiata dalle associazioni, e' determinata "a
chiedere autonomia e indipendenza, insieme all'istituzione di una
figura nazionale per una tutela e una rappresenza che garantisca
l'autonomia stessa". Lo ha sottolineato stamani Nunzia Lattanzio,
tutore dei minori della regione Molise, durante l'incontro "Il
ruolo dei garanti per l'infanzia e l'adolescenza. Le prospettive
nazionali e regionali", svoltosi presso l'Auditorium Unicef
Italia, a Roma. "Siamo stati richiamati piu' volte a livello
internazionale per non avere una figura istituzionale specifica
che si occupi dei diritti umani", ha riferito Laura Baldassarre,
di Unicef Italia, evidenziando l'importanza del garante per
l'infanzia e l'adolescenza "in un ruolo di mediazione".
"Vogliamo dare a tutti i minori d'Italia la possibilita' di
essere tutelati con le stesse garanzie", ha aggiunto Lattanzio,
ricordando anche le differenze tra le normative che istituiscono
la figura del garante a livello regionale. "In gran parte i testi
di legge regionale e la loro applicazione" non vanno di pari
passo, "perche' molte regioni hanno legiferato sul garante ma poi
non l'hanno nominato", ha osservato Marilina Intrieri, garante
dell'infanzia e dell'adolescenza della Calabria, nominata nel
gennaio scorso anche se la legge regionale che istituiva il
garante risale al 2004. La normativa nazionale, ha rilevato,
"prevede una Conferenza dei garanti regionali e riconosce al
garante nazionale il profilo vero e proprio di authority". Infine
ha ricordato la situazione emergenziale vissuta da diversi minori
in Calabria, autoctoni e migranti, a motivo del "disagio sociale".
Magistrato onorario presso il tribunale dei minorenni,
Lattanzio ha riscontrato "anche tra gli stessi magistrati
diffidenza nei confronti del garante o tutore dell'infanzia"; per
questo "e' importante un'azione di sensibilizzazione". Gli ha
fatto eco Italo Tanoni, ombudsman regionale delle Marche
(http://www.ombudsman.marche.it/): "Mi sono insediato da circa un
anno in questo difficile incarico, che va dalla difesa civica,
alla tutela dell'infanzia e dell'adolescenza, dei carcerati e
degli immigrati: un accorpamento motivato dai tagli delle
risorse, ma non solo, perche' il consiglio regionale ha pensato
di affidare al difensore civico le incombenze dei minori e dei
detenuti". Bullismo, dipendenze, pedofilia: tante le emergenze
affrontate dal garante e dal suo staff.
Simon Tschager, garante dell'infanzia e dell'adolescenza della
provincia autonoma di Bolzano, ha suggerito di creare "un unico
portale web per i garanti dell'infanzia"; inoltre ha denunciato
il fatto che sui media i minori vittimi di abusi "siano
riconoscibili, violando tutte le leggi in materia". Ha anche
evidenziato che, nei casi in cui entrambi i genitori del
minorenne non siano concordi sull'opportunita' di un sostegno
psicologico, "questo non viene concesso, con danno del bambino o
ragazzo".
"Abbiamo 11 anni di esperienza e di attivita', con una funzione
sussidiaria che si inserisce tra la tutela amministrativa e
quella giudiziaria", ha riferito Claudia Arnosti, responsabile
Ufficio protezione e pubblica tutela dei minori del Veneto, dove
la legge regionale risale al 1988, "quindi ormai datata anche
nella terminologia". Nella regione sono aperti 5 Centri
teraupeutici per il maltrattamento e abuso dei minori; alcuni
"tutori volontari legali" si sono specializzati nelle
problematiche dei minori stranieri non accompagnati, altri "si
assumono la tutela di neonati non riconosciuti alla nascita, per
accelerare la procedura di adozione e ridurre la permanenza del
bimbo in ospedale". Indice "molto alto delle nostre consulenze e'
quello delle separazioni conflittuali; da parte nostra ci siamo
presi cura dei curatori dei bambini: ci stiamo attrezzando per
ascoltarli, con attenzione a non confliggere con altri servizi e
con le indicazioni date ai ragazzi da altri".
(Wel/ Dire)