(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 gen. - Anche a Venezia parte
il progetto di creazione di un Icam, un istituto per madri
detenute con figli fino a tre anni di eta'. La struttura sorgera'
alla Giudecca, in un appartamento adiacente al carcere femminile,
con entrata autonoma. Per la ristrutturazione dell'abitazione -
che sara' disponibile dai primi mesi del 2012 - il ministero
della Giustizia ha stanziato due milioni e mezzo di euro.
L'organizzazione della vita quotidiana all'interno
dell'appartamento sara' affidata alle madri detenute, assistite
da agenti di polizia penitenziaria in borghese, educatori,
puericultrici che interagiscono col volontariato, associazioni,
cooperative.
"Le donne in carcere - e' il commento, affidato a una nota,
dell'assessore comunale alla Cittadinanza delle donne, Tiziana
Agostini - rappresentano circa il 5-6% della popolazione detenuta
e sono recluse in cinque istituti esclusivamente femminili e in
cinquantadue sezioni femminili. In questi si consuma
quotidianamente un ignobile oltraggio alla condizione dei minori,
costretti anch'essi ai tempi e ai modi della vita detentiva,
spesso con gravi e compromettenti conseguenze per lo sviluppo
psico-fisico del bambino".
Il progetto ha l'obiettivo di supportare le madri all'interno di
una struttura con connotazioni di tipo familiare-comunitario,
dando loro la possibilita' di seguire percorsi di crescita e di
reinserimento. Compiuti i tre anni di eta', se la madre non avra'
ancora scontato la pena, il bambino sara' affidato a parenti,
inserito in percorsi di affido extra-familiare o in comunita'.
"Questa esperienza - conclude Agostini - non solo si inserisce in
un contesto di umanizzazione della pena, ma riconosce e
restituisce a bambini, donne, uomini i loro diritti
costituzionali di cui, per un sistema iniquo, sono stati
temporaneamente privati. È un'opportunita' sociale e politica a
dimostrazione che l'applicazione di forme alternative alla
detenzione e' possibile e praticabile, e a costi inferiori, con
benefici sociali positivi per la collettivita'".
(Wel/ Dire)