PROMUOVERE LE ADOZIONI PER DARE UN VERO DIRITTO ALLA FAMIGLIA.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 gen. - Con una risoluzione
approvata oggi dalla plenaria del Parlamento europeo, gli
eurodeputati chiedono all'Europa di incoraggiare le adozioni per
assicurare ai bambini abbandonati o affidati a un istituto il
diritto alla vita famigliare.
Nella risoluzione si invitano i legislatori europei e nazionali
di dare la precedenza alle adozioni nel paese d'origine, e in
seconda battuta a quelle internazionali. Il Parlamento chiede poi
alle istituzioni comunitarie di esaminare la possibilita' di
coordinare queste ultime a livello europeo, "al fine di
migliorare l'assistenza nei servizi d'informazione, la
preparazione per l'adozione internazionale, il trattamento delle
procedure di candidatura e i servizi post-adozione".
Inoltre, sostengono gli eurodeputati, le istituzioni Ue
dovrebbero essere piu' attive in seno alla Conferenza dell'Aia,
che regolamenta le adozioni a livello internazionale, spingendo
per una semplificazione e un miglioramento delle procedure di
adozione internazionale, e per porre un accento piu' forte sulle
implicazioni psicologiche, fisiche e socio-educative che si
possono verificare quando un bambino e' allontanato dal proprio
ambito di origine.
Dare maggior spazio alle adozioni vuol dire, per gli
eurodeputati, anche contrastare la tratta e la vendita di minori
a coppie che cercano scorciatoie al lungo processo per
l'assegnazione di un figlio adottivo. Il metodo proposto dal Pe
passa per un registro delle nascite affidabile e soluzioni
giuridiche per facilitare il reciproco riconoscimento dei
documenti necessari per l'adozione stessa.
Luigi de Magistris e Sonia Alfano, eurodeputati Idv iscritti al
gruppo dei liberali, commentano con favore l'adozione della
risoluzione, sottolineando l'importanza di lottare contro la
tratta. Inoltre, aggiunge Alfano, "la Commissione europea
dovrebbe esplorare la possibilita' di creare un'Agenzia europea
per le adozioni, al fine di tutelare i diritti che vanta un
bambino nato sul suolo europeo. Non si tratta di togliere la
competenza agli Stati membri in materia di adozioni ma di
rafforzarla ulteriormente a livello europeo".
(Wel/ Dire)