LE FAMIGLIE POTRANNO RICHIEDERE UN RISARCIMENTO AD HOC.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 gen. - E' stata accolta la
prima class action italiana contro la Pubblica Amministrazione.
Il Codacons ha infatti avviato una azione contro il ministero
dell'Istruzione, che fa riferimento alle cosiddette "classi
pollaio", ossia quelle aule scolastiche (che il Codacons ha
raccolto in un apposito elenco depositato al Tar) nelle quali il
numero di alunni supera i limiti fissati dalla legge, con grave
danno per la sicurezza di studenti e insegnanti.
Dal punto di vista della giurisdizione, il Tar ritiene
immediatamente applicabile la legge sulla class action contro le
amministrazioni pubbliche, e legittima il Codacons ad agire in
nome e per conto dei cittadini danneggiati. Nel merito della
classi sovraffollate il Tar scrive: "Il piano generale di
riqualificazione dell'edilizia scolastica (previsto dall'art. 3
del DPR 81/09 - n.d.r.) non e' stato ancora adottato, costituendo
il decreto interministeriale 23 settembre 2009 misura diversa ed
eterogenea, di natura urgente e provvisoria, per garantire la
vivibilita' degli ambienti delle scuole inidonee ad ospitare
classi piu' numerose di quelle pregresse, nelle more di una loro
necessaria riqualificazione a mezzo del piano.
Rimane da chiarire una circostanza ulteriore, ossia, se l'inerzia
delle amministrazioni citate si sia, o meno, protratta cosi' a
lungo da violare il termine di legge [...]. La norma impone che
le istituzioni scolastiche alle quali concedere la deroga, siano
gia' individuate in un apposito piano generale di
riqualificazione dell'edilizia scolastica, indi lo stesso, a
stretto rigore, fermi restando i tempi per la sua attuazione,
avrebbe comunque dovuto essere adottato prima dell'anno
scolastico 2009/2010a' E' evidente che l'inerzia si sia gia'
protratta ampiamente oltre il limiti di legge". Tutto cio'
considerato, il Tar accoglie il ricorso del Codacons e "accertata
la mancata emanazione del piano generale di edilizia scolastica
previsto dall'art. 3 del DPR 81/09, ordina al Ministero
dell'istruzione ed al Ministero dell'Economia l'emanazione, di
concerto, del predetto piano generale, entro 120 giorni dalla
notificazione della presente sentenza".
Ora il Ministro Gelmini ha 120 giorni di tempo per emettere un
piano in grado di rendere sicure le aule scolastiche ed evitare
il formarsi di classi da 35 o 40 alunni ciascuna. "Se non lo
fara'- afferma il presidente Carlo Rienzi- saremo costretti a
chiedere la nomina di un commissario ad acta che si sostituisca
al Ministro e ottemperi a quanto disposto dal Tar. Grazie a
questa sentenza, inoltre, docenti e famiglie i cui figli sono
stati costretti a studiare in aule pollaio, potranno chiedere un
risarcimento fino a 2.500 euro in relazione al danno esistenziale
subito".
(Wel/ Dire)