(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 gen. - Rendere lo sport
qualcosa di diverso da quello che e' attualmente, cioe' un mondo
dominato da individualismo, inganno e sfruttamento, ma riportarlo
di nuovo a essere un modello positivo di vita. Questo lo scopo
della campagna "La partita educativa", lanciata dai responsabili
della pastorale giovanile dei Salesiani di don Bosco e ideata dal
Centro nazionale opere Salesiane per lo sport (Cnos Sport).
L'iniziativa, patrocinata dal Coni e dalla Cei, avra' come
testimonial Cesare Prandelli, Commissario Tecnico della Nazionale
Italiana di Calcio. "La partita educativa nello sport non e' solo
possibile, ma e' fondamentale perseguirla con efficacia -
commenta Prandelli - Lo sport non e' la soluzione ai problemi
educativi o sociali, ma puo' essere strumento per veicolare
valori essenziali della competizione e della pratica sportiva:
lealta', abnegazione, voglia di stare insieme e benessere
psico-fisico".
L'iniziativa ideata da Cnos sport e' al contempo una campagna di
comunicazione e una concreta azione per organizzare una rete di
realta' che ancora praticano un modello positivo di sport,
collegando e mettendo in relazione tutte le realta' sportive
ecclesiali e civili italiane (associazioni, polisportive,
oratori, palestre, atleti eccetera. La campagna di comunicazione
viaggera' invece su tutti i canali di maggiore diffusione,
innanzi tutto il attraverso la sezione dedicata all'interno del
sito http://www.salesianiperlosport.org/, in cui saranno
pubblicati tutti i materiali, gli eventi, le comunicazioni, ma
verra' diffusa anche sui social network: su Facebook ci sono
gia', infatti, la fan page ufficiale de "La partita educativa" e
il profilo del Cnos Sport.
"Lo sport ci insegna che si vince insieme. Questo e' vero a
maggior ragione nella partita educativa! Ecco perche' abbiamo
pensato ad una campagna sociale sul territorio" dichiara don
Claudio Belfiore, Presidente del Cnos Sport e curatore del libro
Sport: una passione da vivere in famiglia. "Ci auguriamo in modo
particolare che tante famiglie, ragazzi e giovani, ne trarranno
il vantaggio, se non altro, di non sentirsi come "mosche bianche"
in un contesto che sembra abbia perso il senso e il giusto
equilibrio di vivere lo sport guardando al futuro", conclude
Belfiore.
(Wel/ Dire)