(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 gen. - "La sentenza della
Cassazione 13332/2010, pubblicata l'1 giugno 2010 dalle Sezioni
Unite, sembrava avere messo fine una volta per tutte alle brutte
vicende dei decreti di idoneita' che discriminavano i bambini da
adottare in base al colore, all'eta' e al loro stato di salute".
E' quanto si legge sul sito Ai.Bi., l'Associazione amici dei
bambini, che parla di "sconcerto per la recente scoperta di
alcuni decreti di idoneita' emessi dal Tribunale per i Minori di
Roma, lo scorso anno, che contengono discriminazioni circa l'eta'
dei bambini da adottare. Si tratta di provvedimenti che risultano
quindi 'vincolati'- prosegue Ai.Bi.- che di fatto vietano ai
genitori adottivi di adottare minori con eta' superiore a quelle
indicate dal decreto di idoneita'".
"Eppure- ricorda la nota- la legge n. 184/1983 e successive
modifiche all'art. 1 comma 5 prevede che 'il diritto del minore a
vivere, crescere ed essere educato nell'ambito di una famiglia e'
assicurato senza distinzione di sesso, di etnia, di eta', di
lingua, di religione. Del resto, e' pacifico che il principio di
uguaglianza di cui all'art. 3 della Costituzione, nel riferirsi
alle 'condizioni personali' e' riferibile anche all'eta' della
persona. La diffusione di siffatta prassi determina, secondo
Ai.Bi., "un inspiegabile e illegittimo rovesciamento della regola
sui limiti di eta' ed e' comunque contraria al principio del
superiore interesse del minore".
Ai.Bi. ha inviato ieri una lettera al presidente del Tribunale di
Roma chiedendo che si metta fine a queste discriminazioni
(Wel/ Dire)