Hanno tentato il suicidio o hanno compiuto atti di autolesionismo
sul proprio corpo, come bruciature, tagli o scarnificazioni.
Autori di questi "comportamenti estremi" sono gli adolescenti
che, anche se in misura moderata, compiono sempre piu'
frequentemente gesti simili. A fotografare un fenomeno "ancora
poco indagato in Italia, se non in ordine sparso", secondo Marco
Carrozzi, direttore S.C. di neuropsichiatria infantile e
neurologia pediatrica dell'IRCSS 'Burlo Garofolo' di Trieste e'
uno studio dell'istituto triestino che ha analizzato 53mila
cartelle cliniche provenienti da ogni Pronto Soccorso del Friuli
Venezia Giulia e 1500 questionari redatti da adolescenti delle
scuole superiori della regione. La ricerca ha individuato un
totale di 120 ragazzi che hanno riferito di aver tentato il
suicidio o di essersi procurati delle lesioni volontarie. La
distribuzione sui due anni considerati (2005 e 2006) e' stata di
78 su 100mila adolescenti nel 2005 e 88 su 100mila nel 2006. La
metodica piu' usata dagli adolescenti per tentare il suicidio e'
risultata l'avvelenamento da farmaci.
(Wel/ Dire)