(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 gen. - Nell'ambito della
rubrica curata dall'Associazione nazionale presidi (Anp) per il
notiziario 'Dire Minori', pubblichiamo la seconda parte
dell'articolo 'Uno stage a bruxelles nella scuola europea Woluwe'
Saint Lambert', scritto da Daniela Gitto, docente dell'Istituto
Comprensivo 'Stefano D'Arrigo' di Venetico (Messina). La prima e'
stata pubblicata martedi' 11 gennaio.
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Pedagogia- Lingue- Informatica
La didattica e la pedagogia che stanno dietro a queste scelte
educative e' di tipo deweyriano dove l'educazione viene a
coincidere con l'esperienza, e di ispirazione dei paesi
anglosassoni sia per quanto riguarda i ritmi che per quanto
riguarda le competenze da raggiungere: dal saper fare, al saper
essere fino al saper divenire in un continuo ideale di educazione
permanete. In questo contesto lo studio e l'apprendimento delle
lingue straniere trova qui il perfetto entourage e l'ambiente in
situazione che tutti i saggi di didattica delle lingue straniere
auspicano: quello dell'apprendimento in un contesto reale e
diretto di comunicazione. Tutti gli alunni si trovano a dover
comunicare fra di loro, pur essendo di nazionalita' diverse: il
gioco e lo studio devono essere necessariamente veicolati dalla
lingua straniera che, inizialmente e' il francese, ma man mano
che gli studi procedono, subentrano l'inglese, il tedesco, lo
spagnolo, l'italiano ecc che diventano L3, L4 ed L5. Mi e'
capitato di conoscere alunni della classe terza elementare che
gia' possedevano quattro lingue straniere e che passavano da una
all'altra con estrema facilita'. Mi ricordo in modo particolare
di un bimbo di otto anni col padre italiano e madre polacca:
parlava non solo la lingua dei genitori, ma anche il francese e
l'inglese.
Il fatto di conoscere tutte queste lingue sin dalla piu'
tenera eta' costituisce un fatto di eccezionale valenza
pedagogica e formativa in qualita' di apertura della mente e di
flessibilita' delle categorie da quelle cognitive a quelle
emozionali. Questi alunni hanno una estrema capacita' non solo di
apprendimento, ma di accomodamento, di adattamento e di transfer
delle conoscenze. Sono alunni che sono in grado di passare da
un'attivita' all'altra senza troppi sforzi, o meglio di fare piu'
cose contemporaneamente. Paradossalmente stentano in lunghi
momenti di attenzione, ma hanno bisogno di cambiare continuamente
stimoli. Il fatto stesso di dover cambiare aula quasi ogni ora (
gia' a partire dalla classe III elementare) per assistere alle
diverse lezioni li abitua a sapersi orientare, a calcolare i
tempi, ad organizzare il proprio metodo di studio.
Stimolanti in questo senso sono, nel curriculum, le ore europee.
Si tratta di lezioni nelle quali vengono trattate delle tematiche
di cultura e civilta' europee. Gli alunni sono di nazionalita'
diverse e la lingua veicolare di insegnamento e' il francese. Ho
assistito ad una di queste lezioni il cui tema era la mitologia
greca. Sono anche intervenuta apportando il mio contributo. Gli
alunni di nazionalita' tedesca e svedese erano particolarmente
attratti dai contenuti esposti cosi' lontani dalla mitologia
delle loro culture.
Oltre pero' allo studio delle lingue questa scuola favorisce
l'apprendimento attraverso l'uso delle TIC sia nell'apprendimento
di discipline in lingua madre, sia nell'apprendimento
interdisciplinare. Quasi ogni classe e' dotata di LIM (modello
Smartboard) e tutte le classi sono dotate di computer e stampante
per l'insegnante. Inoltre in ogni classe vi e' un video
proiettore collegato al computer. In questo modo possono essere
proiettati contenuti digitali a supporto della didattica. Gli
insegnanti sono TIC -ottimisti e spingono i loro allievi verso il
self-learning e il collaborative work. Nessuno di essi pensa che
i computer possono sostituire la presenza degli insegnanti in
quanto l'insegnamento e' di natura sociale ed affettiva, ma le
TIC, oltre che sviluppare competenze interdisciplinari,
indirizzano verso l'apprendimento permanente. Infatti essi
scelgono di utilizzare le Tic non solo perche' gli alunni ne sono
attratti, ma soprattutto perche' esse costituiscono un supporto
agli obiettivi di apprendimento. Ho potuto constatare che
comunque nella scuola primaria la LIM e' usata molto come
strumento di apprendimento, mentre nella scuola secondaria come
strumento di insegnamento.
Una produzione didattica molto interessante e' Eurokids, un
giornale elettronico realizzato dagli alunni delle classi quinte
elementari di ogni sezione linguistica e che raccoglie tutte le
notizie dalla scuola materna fino all'ultimo anno della scuola
primaria. Gli obiettivi sono quelle di informare i genitori e gli
altri alunni della scuola sulle attivita' svolte sia nella
scuola materna che primaria. Gli obiettivi formativi e didattici
sono quelli di spronare gli alunni alla lettura in lingua madre e
nella lingua delle altre sezioni linguistiche; di partecipare a
un progetto comune europeo in un lavoro di squadra, di
solidarieta' utilizzando gli strumenti informatici e
audio-visivi. Questo giornale e' scritto da un gruppo di 15-20
alunni di nazionalita' diverse che si riunisce una volta a
settimana durante le ore europee. Questi giornalisti in erba
redigono gli articoli, realizzano delle interviste e fanno delle
foto. Alla fine vengono stampate 1800 copie e distribuite nelle
classi. Dall'anno 2008-2009 a questo progetto si e' aggiunta la
versione radiofonica. Ogni articolo viene registrato sul sito
internet della scuola e letto da un alunno nella propria lingua
per permettere di ascoltare le differenti lingue.
Altro prodotto on-line sono le pubblicazioni della scuola
europea: Panorama e la Gazette. Panorama racchiude proprio una
serie d'articoli sull'uso delle Tic nelle scuole Europee; invece
la Gazette che viene pubblicata semestralmente riassume tutti gli
avvenimenti relativi al semestre.
Un'altra innovazione nell'uso delle TIC fattami vedere dal
preside della scuola, Mr. Galvin, e' l'utilizzo del
visualizzatore che assomiglia ad una lampada da scrivania, ma che
e' in effetti una camera digitale con un braccio terminale
rigido o flessibile collegabile al computer con una porta usb e
con un software apposito. Tale visualizzatore funziona come un
microscopio sotto il quale poter ingrandire oggetti (pensiamo
alle scienze naturali, agli esperimenti, all'analisi di flora e
fauna), o testi, o compiti di alunni da mostrare al resto della
classe, oppure ancora a testi che l'insegnante legge e mostra a
tutta la classe. Tutte le immagini vengono proiettate sul desktop
del computer e proiettate contro uno schermo. Inoltre su tutte le
immagini proiettate si puo' intervenire con delle modifiche,
scriverci sopra, salvare, copiare, ruotare, ingrandire,
ritoccare, ecc. Il costo e' inferiore a quello di una LIM, ma
manca di interattivita'.
Molta importanza, seguendo i suggerimenti di Lisbona, e' data
all'uso delle nuove tecnologie per quanto riguarda
l'auto-apprendimento di allievi e l'autoaggiornamento degli
insegnanti: l'e-learning e la formazione on line .In questa
scuola, per la formazione degli insegnanti si punta molto sul
concetto di lifelong learning . I portali d'accesso sono prodotti
della Microsoft quali Moodle, Learning Gateway Portal, Zimbra
sono messi a disposizione dei docenti della scuola europea.
E sempre a proposito di formazione, la preside, Mme Nelleke
Deelen-Geuze mi ha chiesto di effettuare un corso di
aggiornamento ai docenti della scuola europea sull'uso delle Tic
a scuola, rilasciando un regolare attestato ai partecipanti.
Posso cosi' concludere che questo stage mi ha arricchito
professionalmente, aprendo nuovi orizzonti nella mia prassi
quotidiana didattica e offrendomi spunti di riflessione ma anche
di condivisione. Sicuramente la collaborazione e il dialogo con
la scuola di Bruxelles non si esaurisce: il progetto E-twinning,
ossia il gemellaggio elettronico che avrei intenzione di
concordare con i colleghi europei e' la testimonianza che l'uso
delle nuove tecnologie e' la chiave di volta della pedagogia
moderna.
(Wel/ Dire)