BOLOGNA, AL QUARTIERE LAME PARTE PROGETTO 'FAST'
DISAGIO GIOVANILE, FAMIGLIE IN "TRANSIZIONE".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 14 gen. - Un'azienda altamente
inquinante sulla sponda del fiume, alcuni punti critici con
episodi di spaccio e microcriminalita', un quartiere che si sente
soffocato e vive con grande disagio la vocazione di zona
dormitorio al quale e' stato destinato al momento della sua
costruzione. Ecco cosa raccontano gli abitanti del quartiere Lame
intervistati dall'associazione Famiglia Aperta. Le loro voci sono
state raccolte in un video ("Voci dalla zona Lame") e sul
giornalino dell'associazione.
Dallo scorso settembre, Famiglia Aperta, grazie alla
collaborazione con il Centro servizi per il volontariato di
Bologna (Volabo), porta avanti il progetto Fast (Famiglia aperta
alla solidarieta' nella transizione). "Il progetto e' stato
ideato per venire incontro ai problemi e alle esigenze dei
ragazzi tra gli 11 e i 18 anni, delle loro famiglie - spiega
Maria Grazia Ciani dell'associazione - e dell'intera comunita'
che abita in zona Lame". L'obiettivo di Fast e' cercare risposte
ai problemi che rendono difficile la vita in zona, sperimentando
nuove forme di intervento per contrastare il disagio giovanile,
sostenere le famiglie in condizione di "transizione" e migliorare
la qualita' della vita della comunita'.
Fast durera' fino a giugno 2011, poi nelle intenzioni di
Famiglia Aperta nascera' una rete di volontari che continuera' a
lavorare sul territorio consolidando le attivita' di sostegno
scolastico a minori, adolescenti e giovani a rischio e di
proposte per il loro tempo libero e preparando, al tempo stesso,
iniziative idonee a facilitare il superamento delle difficolta'
di convivenza tra giovani e adulti e tra culture diverse. Il
progetto prevede anche un percorso formativo destinato alla
preparazione di nuovi volontari per il territorio, questo
percorso dovra' avere un approccio multidisciplinare,
sociologico, psicopedagogico e di comunita' per poter affrontare
i vari problemi della zona e i diversi aspetti di cambiamento che
intervengono sulla famiglia di oggi. "Il nostro obiettivo e'
effettuare interventi a bassa soglia - racconta Maria Grazia
Ciani dell'associazione Famiglia Aperta - I servizi sociali
devono seguire determinate procedure mentre il volontario puo'
agire piu' liberamente e tempestivamente".
Abbandono scolastico e mancanza di spazi di aggregazione, non
solo per i giovani. Sono i problemi maggiormente sentiti nel
quartiere Lame. "La zona sente di non avere piu' nessuna
interfaccia con il Comune - continua Ciani - Noi continuiamo ad
accogliere, ma spesso ci capita di vedere ragazzini di 10-11 anni
in giro da soli e non sempre sono seguiti nel modo migliore".
L'obiettivo dell'associazione e' favorire lo sviluppo di un clima
"familiare e aperto" nel quartiere, a dimostrazione che un
modello di accoglienza comunitario, radicato sul territorio in
cui sono i cittadini - abitanti dello stesso quartiere, vicini,
volontari - a prendersi cura dell'altro, e' possibile.
(Wel/ Dire)
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