HAITI, STORIA DI DEUSEL: SISMA, SCHIAVITÙ, E POI A CASA
GRAZIE A SAVE THE CHILDREN, L'11ENNE HA RITROVATO LA FAMIGLIA.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 14 gen. - A un anno dal
terribile terremoto di Haiti, il bilancio di Save the Children
"parla" di un supporto diretto a piu' di 270 scuole, cosa che ha
permesso a oltre 45 mila bambini di farvi ritorno; ha formato
2.300 insegnanti anche con training per fronteggiare eventuali
altri eventi calamitosi; ha fornito circa 39 mila kit scolastici.
Ha inoltre ricostruito ex novo in legno e con criteri
anti-sismici e anti-uragano la scuola Abeillard a Le'ogâne, una
delle prime ad Haiti ricostruite con tali criteri. Accoglie quasi
300 bambini, dall'asilo alle elementari.
A Jacmel Save the Children sta portando avanti il programma HEART
( Healing and Education through Art), un progetto di
arte-terapia.
Protezione. Gia' prima del terremoto circa 1.2 milioni di
bambini erano a rischio di violenza, abuso e sfruttamento e circa
225 mila impiegati in lavoro domestico in condizione di semi
schiavitu' (cosiddetti bambini restavecs).A seguito del sisma
Save the Children ha allestito 50 aree a misura di bambino nei
campi di Port-au-Prince, Leogane e Jacmel. Spazi sicuri in cui i
bambini potevano passare la loro giornata mentre i genitori
cercavano di ricostruire le proprie vite. "In questi spazi -
afferma Save the Children - i bambini non solo trovano protezione
ma ricominciano a giocare e a studiare, un primo passo verso la
normalita'. Attualmente le aree a misura di bambino sono state
trasformate in club di bambini, per sensibilizzare le famiglie e
le comunita' sulla protezione dei minori e sulla prevenzione di
abuso, sfruttamento e violenze".
Non solo. Subito dopo il terremoto inoltre Save the Children ha
avviato un programma per la riunificazione familiare (FTR-Family
Tracing Reunification), cioe' di identificazione dei minori
rimasti soli, per ricongiungerli con i rispettivi genitori o
familiari allargati. Ad oggi sono oltre 4500 i bambini registrati
e oltre 1100 quelli ricongiunti con le famiglie. Le attivita'
sono state in parte finanziate anche da fondi della Presidenza
del Consiglio-Commissione per le Adozioni Internazionali.
La storia di Deusel. Tornare "bambino", dopo aver vissuto da
"restavec". A fine 2009, per dargli la possibilita' di andare a
scuola, Jean Nico, padre di Deusel - 11 anni - affida il figlio a
un uomo che gli assicura che avrebbe portato il bambino a
Port-au-Prince e l'avrebbe iscritto in una buona scuola. Invece
per Deusel il trasferimento dal piccolo centro di Morne Bateau
nella grande e sconosciuta citta'-capitale, e' l'inizio della sua
vita di "restavec" (reste avec-stai con: 250 mila i bambini in
queste condizioni nell'isola di Haiti), di schiavo domestico,
costretto a lavorare incessantemente in una casa. Nel suo
guardaroba e per lui solo un paio di pantaloni e botte tutti i
giorni.
Arriva il terremoto: la casa crolla, Deusel si salva e finisce
nel campo di "Adera" insieme alla famiglia che lo sfrutta. A
febbraio gli operatori di Save the Children lo individuano,
verificano le sue drammatiche condizioni e che i suoi genitori
non sono quelli con lui. Rintracciano il papa' e ad aprile lo
riportano a Morne Bateau dove adesso vive con il fratello Bruce
Lee di 14 anni, Deny 4 anni, e la sorella Nika di 2. La mamma e'
morta. Deusel e' tornato a scuola nonostante il papa' non abbia
ancora un lavoro e fatichi ad andare avanti.
"Vedere di nuovo i bambini con le loro divise scolastiche,
felici di andare a scuola anche perche' si sentono sicuri in una
costruzione tutta di legno. O sapere che un bambino come Deusel
ha potuto ritrovare suo padre dopo mesi di vera e propria
schiavitu'. Aiutare tante madri a partorire e a nutrire i loro
bambini o una comunita' a risollevarsi grazie alla costruzione di
una strada che permettera' di raggiungere il piu' vicino mercato
e vendere i prodotti della locale agricoltura. Tutto questo ci
spinge a credere che un'altra Haiti, molto migliore dell'attuale,
e' possibile e a perseverare nel nostro lavoro", ha affermato
Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia.
(Wel/ Dire)
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